Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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1incomincia la riſolutione detta reale, & ri­
ſolutione delle coſe.
Il fine a che ſono poi le
coſe ordinate dall'intelletto, è un fine artificia­
le, & da queſto incomincia la riſolutione
chiamata da noi riſolutione dell'arte, & da

altri riſolutione di teoremi.
Ciaſcuno di que­
ſti fini ſi può conſiderare in piu modi, cioè
nelle coſe naturali il fine ſarà opera, ò per
dir meglio, corpo naturale; nelle coſe ſopra­
naturali il fine ſarà il medeſimo con l'agente:
percioche lo ſpeciale fine delle intelligenze è
la eternità loro, cioè che loro altro non fan­
no che perpetuarſi; a talche il fine è in loro
iſteßi.
Se anco conſideriamo il fine artificia­
le, cioè il fine delle arti, fatte co'l mezo del
la conſultatione noi lo ritrouaremo, parte
opera, parte attione ſola, & parte ancora
un'altra coſa, che non ſara ne attione, ne
opera.
Si come, per eſſempio, il fine del­
l'arte dell'edificare è l'opera, che è l'edificio,
il fine dell'arte medicinale è la ſanità, laqua­
le non è attione, non è anche opera in un
certo modo dell'artefice: percioche egli aſſolu
tamente non è quello che faccia la ſanità,
come è il muratore edificator della caſa: il
fine del muſico è il cantare, che è la opera­
tione di eſſo muſico.
MOR. Di gratia ferma­
teui, queſti eſſempi mi confondono di sì fatta

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