1ſorte, che io non sò punto che coſa mi debba
dire. Ariſtotele nel primo dell'ctica, oue
fa la diſtintione del fine, pare à me che egli
dica che ogni ſorte di arte habbia tre fini,
l'attione, l'opera che rieſce dall'attione, &
queſti due ſi contengono nell arte, & ultima
tamente hanno lo ſcopo, per ilquale fanno le
attioni, & l'opera inſieme, & queſto è quel
lo che uorrei ſapere da uoi, cioè da quale
di queſti tre fini incomincia la riſolutione.
TOM. Il non ſapere ancora doue io mi uoglia
riuſcire, ui fa importuno: aſpettate un poco
ui prego, che uerro adoſſo a quello che ha
uete detto uoi, & inſieme ui ſueglierò il que
ſito. Per tanto dico che ſono tre ſorti di fine
nelle arti, ſi come hauete detto uoi, & che
il fine ſi diffiniſce, come ho di gia detto, &
è diffinitione d' Ariſtotele nella metafiſica, &
anco nel luogo che hauete citato uoi. oue aſſo
lutamente parlando di eſſo fine dice, che il
fine è quella coſa, che non è per altri, ma
altri per lei. MOR. Se bene io mi raccordo,
Galeno nel libro, che egli chiama delle cauſe
procatartice, diffiniſce il fine con la iſteſſa diffi
nitione, cioè che ſia una coſa, allaquale ogni
altra coſa che precede innanzi a lei, ſi gli ri
feriſce. TOM. Volete pure che anche Galeno
introuenga in queſta diffinitione. MOR. Non
dire. Ariſtotele nel primo dell'ctica, oue
fa la diſtintione del fine, pare à me che egli
dica che ogni ſorte di arte habbia tre fini,
l'attione, l'opera che rieſce dall'attione, &
queſti due ſi contengono nell arte, & ultima
tamente hanno lo ſcopo, per ilquale fanno le
attioni, & l'opera inſieme, & queſto è quel
lo che uorrei ſapere da uoi, cioè da quale
di queſti tre fini incomincia la riſolutione.
TOM. Il non ſapere ancora doue io mi uoglia
riuſcire, ui fa importuno: aſpettate un poco
ui prego, che uerro adoſſo a quello che ha
uete detto uoi, & inſieme ui ſueglierò il que
ſito. Per tanto dico che ſono tre ſorti di fine
nelle arti, ſi come hauete detto uoi, & che
il fine ſi diffiniſce, come ho di gia detto, &
è diffinitione d' Ariſtotele nella metafiſica, &
anco nel luogo che hauete citato uoi. oue aſſo
lutamente parlando di eſſo fine dice, che il
fine è quella coſa, che non è per altri, ma
altri per lei. MOR. Se bene io mi raccordo,
Galeno nel libro, che egli chiama delle cauſe
procatartice, diffiniſce il fine con la iſteſſa diffi
nitione, cioè che ſia una coſa, allaquale ogni
altra coſa che precede innanzi a lei, ſi gli ri
feriſce. TOM. Volete pure che anche Galeno
introuenga in queſta diffinitione. MOR. Non