1de'colori dell'Iride sottende nell'occhio un angolo uguale a quello, sotto cui
si vedrebbe il diametro apparente del sole (Theor. XXVII). I colori princi
pali dell'Iride son quattro: rosso, verde, ceruleo e violetto, ma dall'uno al
tro si fa passaggio per un colore intermedio, cosicchè in tutti i colori son
sette “ quambrem Iris septicolor iure dici potest. ” Lo spettro colorato di
pende dalla dispersione che i raggi solari subiscono dentro la gocciola del
l'acqua, e, dove i raggi stessi sono più condensati, il colore è più cupo. Di
qui s'intende perchè l'azzurro sia nell'interno dell'arco e il rosso all'esterno
(Theor. XXIX). L'iride esterna non nasce per riflessione dall'iride interna
come dai più s'è creduto, ma per effetto de'raggi che vengono rifratti al
l'occhio sotto un angolo di un mezzo con più l'ottava parte di un angolo
retto, ossia di 56 gradi e un quarto (Additio I ad Theor. XXX).
si vedrebbe il diametro apparente del sole (Theor. XXVII). I colori princi
pali dell'Iride son quattro: rosso, verde, ceruleo e violetto, ma dall'uno al
tro si fa passaggio per un colore intermedio, cosicchè in tutti i colori son
sette “ quambrem Iris septicolor iure dici potest. ” Lo spettro colorato di
pende dalla dispersione che i raggi solari subiscono dentro la gocciola del
l'acqua, e, dove i raggi stessi sono più condensati, il colore è più cupo. Di
qui s'intende perchè l'azzurro sia nell'interno dell'arco e il rosso all'esterno
(Theor. XXIX). L'iride esterna non nasce per riflessione dall'iride interna
come dai più s'è creduto, ma per effetto de'raggi che vengono rifratti al
l'occhio sotto un angolo di un mezzo con più l'ottava parte di un angolo
retto, ossia di 56 gradi e un quarto (Additio I ad Theor. XXX).
Tali sono i Teoremi ordinatamente dimostrati dal Maurolico intorno al
l'Iride, e poniamo che, verso quel che ne lasciò scritto Vitellione o qual
cun altro degli antichi, segnino in questa parte di scienza ottica un nota
bile progresso, l'insigne Autor s'ingannava credendo di dover ritrovare il
vero per la sola via matematica. Egli par che voglia, co'suoi numeri pre
scriver le leggi alla Natura, come fa per esempio quando contro le osser
vazioni de'fatti conclude a priori, dalle dignità matematiche, che l'altezza
dell'Iride primaria dev'esser per l'appunto di 45 gradi, e quella della se
condaria di 56 e un quarto.
l'Iride, e poniamo che, verso quel che ne lasciò scritto Vitellione o qual
cun altro degli antichi, segnino in questa parte di scienza ottica un nota
bile progresso, l'insigne Autor s'ingannava credendo di dover ritrovare il
vero per la sola via matematica. Egli par che voglia, co'suoi numeri pre
scriver le leggi alla Natura, come fa per esempio quando contro le osser
vazioni de'fatti conclude a priori, dalle dignità matematiche, che l'altezza
dell'Iride primaria dev'esser per l'appunto di 45 gradi, e quella della se
condaria di 56 e un quarto.
“ Itaque ut omnia paucis concludam, cum reflexio solaris radii a ro
rida nube ad oculum sub dimidio recti anguli facta, per dictam octogoni
radiationem per octo puncta repetitam in singulis globulis generat prima
riam atque coloratissimam Iridem. Iam nulla alia reflexio, nisi quae ad dic
tam anguli quantitatem accedens octogoni divisionem suscipiat, aliqualem
Iridem facere potest, sed talis reflexio non est nisi quae suscipit quinque
tantum octonas recti, hoc est angulum 56 1/4 graduum. Igitur ipsa faciet
secundariam Iridem, nam si talis angulus habet 5/8 recti unius, oportebit
quatuor rectos singulos in 8 partes et ideo totum ambitum in 32 partes di
stingi, in qua distinctione includitur octogoni divisio, nam 32 in octonas par
tes secatur. Hanc autem dignitatem non habet angulus 60 graduum, quia
postulat ambitum secari in senas partes, et proinde octagonum non susci
pit. Non angulus 50 graduum, quippe qui habet quinque nonas unius recti
et requirit divisionem totius ambitus in 36 partes, a qua excluditur octogo
nus. Non angulus 40 graduum habens quatuor nonas unius recti, hoc est
nonam partem totius ambitus, et ob id octogonum non admittit. Non ceteri
anguli neque maiores neque minores praedictis, quoniam maiores quidem,
propter nimiam expansionem, minores vero propter vicinitatem radii primarii
debilitant omnem reflexionem. Superest igitur angulus praedictus 56 1/4 gra
duum ” (Neapoli 1611, pag. 60, 61).
rida nube ad oculum sub dimidio recti anguli facta, per dictam octogoni
radiationem per octo puncta repetitam in singulis globulis generat prima
riam atque coloratissimam Iridem. Iam nulla alia reflexio, nisi quae ad dic
tam anguli quantitatem accedens octogoni divisionem suscipiat, aliqualem
Iridem facere potest, sed talis reflexio non est nisi quae suscipit quinque
tantum octonas recti, hoc est angulum 56 1/4 graduum. Igitur ipsa faciet
secundariam Iridem, nam si talis angulus habet 5/8 recti unius, oportebit
quatuor rectos singulos in 8 partes et ideo totum ambitum in 32 partes di
stingi, in qua distinctione includitur octogoni divisio, nam 32 in octonas par
tes secatur. Hanc autem dignitatem non habet angulus 60 graduum, quia
postulat ambitum secari in senas partes, et proinde octagonum non susci
pit. Non angulus 50 graduum, quippe qui habet quinque nonas unius recti
et requirit divisionem totius ambitus in 36 partes, a qua excluditur octogo
nus. Non angulus 40 graduum habens quatuor nonas unius recti, hoc est
nonam partem totius ambitus, et ob id octogonum non admittit. Non ceteri
anguli neque maiores neque minores praedictis, quoniam maiores quidem,
propter nimiam expansionem, minores vero propter vicinitatem radii primarii
debilitant omnem reflexionem. Superest igitur angulus praedictus 56 1/4 gra
duum ” (Neapoli 1611, pag. 60, 61).
Ma che in queste sottili e astratte speculazioni la Matematica sia in op
posizione co'fatti, si comprende assai facilmente ripensando che le molteplici
riflessioni dentro la gocciola, tutt'altro che rinforzare i raggi, secondo che
posizione co'fatti, si comprende assai facilmente ripensando che le molteplici
riflessioni dentro la gocciola, tutt'altro che rinforzare i raggi, secondo che