Heron Alexandrinus, Di Herone Alessandrino De gli automati : ouero machine semoventi, libri due, 1589

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68DELLE MACH. STABILI. trouato, che ciò ſia ſtato ſcritto. La onde parerà forſe ad
alcuno
, che noi diſcorrendo per l’opere di Filone lo ri-
prendiamo
, come quegli, che non ſia ſtato ſufſiciente di
adempire
le promeſſe:
ma egli non è coſi. Percioche può
molto
bene eſſere, che per hauer egli nella ſua diſpoſicio-
ne
prom eſſo di molte coſe, nello ſcriuerla egli ſe le di-
menticaſſe
;
Percioche egli è poſsibile, eſſendo vn vaſo,
nelquale
ſiano pallotine di piombo, &
habbia il fondo
forato
, aprirlo à debito tempo, e le pallottine caſcando
ſopra
vna pelle tirata, e denſa, facciano ſtrepito ſomigliã-
te
à quello deltuono.
Perchene’ Theatti, quando 11 gna fare ſtrepito di queſta ſorte, aprono vaſi, ne’ qualiſo-
no
peſi, accioche cadendo ſopra pelli, come ſi diſſe, ari-
de
, &
teſe, à foggia di quelle de’ Tamburi, facciano lo
ſtrepito
.
Qaanto s’aſpetta à l’altre coſe, che ſono nella
diſpoſitione
di Nauplio fatte à parte per parte, reſtiamo
ſodisfatti
, come dell’ordine, &
del bel metodo delle co-
ſe
ſcritte da lui.
Per queſto ſolo habbiamo ripreſo le co-
ſe
ſcritte da lui in quelle coſe, che habbiamo detto, cioè,
perche
giudichiamo, che coloro, che vis’abbattono, ſia-
no
per riportare vtilità maggiore, quando le coſe ben
dette
de gli antichi gli ſono poſte inanzi, ele coſe traſcu-
rate
, ò biſognoſe d’emenda ſono ridotte à perfettione.
Cominciaremo hora à dire della fabrica delletauole.

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