Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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6844DELLA FORZA DE’ CORPI aver prodotto due gradi di velocità così nel
primo
, come nel ſecondo;
ſe non che nel ſecon-
do
queſti due gradi di velocità ſi diſtribuiranno
alle
due parti della maſſa, toccandone uno a cia-
ſcuna
;
nel primo ſtaranno raccolti amendue nel-
la
ſteſſa maſſa 1.
Intendo, diſſe allora il Signor
Marcheſe
, che nel ſecondo corpo ſono due gra-
di
di velocità;
ma ſi dice eſſervene un folo, non
penſandoſi
al numero delle parti, onde la maſſa
è
compoſta.
Ne è neceſſario ſempre il penſarvi,
riſpoſi
io.
Vedete, diſſe il Signor Marcheſe, quanto
piccola
coſa mi avea conturbato.
E vorrete voi
laſciarmi
entrar ſolo, e ſenza accompagnarmi,
nella
conſiderazione di quegli effetti, che la gravità e
l’
elaſticità producono?
i quali quanto dovranno
eſſere
di ciò, che fino ad ora abbiamo detto, più
difficili
! Voi, diſſi, gli fate difficili col temerli;
ma
molto
ſacili comincieranno ad eſſervi, ſe credere-
te
, che lo ſieno.
E così interviene di tutte le coſe.
Di fatti qual coſa più facile, che intendere, per
quanto
appartiene al caſo noſtro, la gravità?
la
quaIe
avrete compreſo abbaſtanza, qualora in-
tendiate
una potenza, la qual riſegga nel corpo e
non
ceſſi mai di ſtimolarlo con altri ed altri impul-
ſi
;
così veramente, che queſti impulſi ſieno tutti
tra
loro eguali, e diſtanti ſempre l’ uno dall’ altro
dello
ſteſſo intervallo di tempo;
il qual interval-
lo
voi potete fingervelo di qualunque picciolezza
a
piacer voſtro;
anche infinita, ſe vi aggrada. In-
teſa
per tal modo la gravi, comprenderete

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