6844DELLA FORZA DE’ CORPI
rà aver prodotto due gradi di velocità così nel
primo, come nel ſecondo; ſe non che nel ſecon-
do queſti due gradi di velocità ſi diſtribuiranno
alle due parti della maſſa, toccandone uno a cia-
ſcuna; nel primo ſtaranno raccolti amendue nel-
la ſteſſa maſſa 1. Intendo, diſſe allora il Signor
Marcheſe, che nel ſecondo corpo ſono due gra-
di di velocità; ma ſi dice eſſervene un folo, non
penſandoſi al numero delle parti, onde la maſſa
è compoſta. Ne è neceſſario ſempre il penſarvi,
riſpoſi io. Vedete, diſſe il Signor Marcheſe, quanto
piccola coſa mi avea conturbato. E vorrete voi
laſciarmi entrar ſolo, e ſenza accompagnarmi,
nella conſiderazione di quegli effetti, che la gravità e
l’ elaſticità producono? i quali quanto dovranno
eſſere di ciò, che fino ad ora abbiamo detto, più
difficili! Voi, diſſi, gli fate difficili col temerli; ma
molto ſacili comincieranno ad eſſervi, ſe credere-
te, che lo ſieno. E così interviene di tutte le coſe.
Di fatti qual coſa più facile, che intendere, per
quanto appartiene al caſo noſtro, la gravità? la
quaIe avrete compreſo abbaſtanza, qualora in-
tendiate una potenza, la qual riſegga nel corpo e
non ceſſi mai di ſtimolarlo con altri ed altri impul-
ſi; così veramente, che queſti impulſi ſieno tutti
tra loro eguali, e diſtanti ſempre l’ uno dall’ altro
dello ſteſſo intervallo di tempo; il qual interval-
lo voi potete fingervelo di qualunque picciolezza
a piacer voſtro; anche infinita, ſe vi aggrada. In-
teſa per tal modo la gravità, comprenderete
primo, come nel ſecondo; ſe non che nel ſecon-
do queſti due gradi di velocità ſi diſtribuiranno
alle due parti della maſſa, toccandone uno a cia-
ſcuna; nel primo ſtaranno raccolti amendue nel-
la ſteſſa maſſa 1. Intendo, diſſe allora il Signor
Marcheſe, che nel ſecondo corpo ſono due gra-
di di velocità; ma ſi dice eſſervene un folo, non
penſandoſi al numero delle parti, onde la maſſa
è compoſta. Ne è neceſſario ſempre il penſarvi,
riſpoſi io. Vedete, diſſe il Signor Marcheſe, quanto
piccola coſa mi avea conturbato. E vorrete voi
laſciarmi entrar ſolo, e ſenza accompagnarmi,
nella conſiderazione di quegli effetti, che la gravità e
l’ elaſticità producono? i quali quanto dovranno
eſſere di ciò, che fino ad ora abbiamo detto, più
difficili! Voi, diſſi, gli fate difficili col temerli; ma
molto ſacili comincieranno ad eſſervi, ſe credere-
te, che lo ſieno. E così interviene di tutte le coſe.
Di fatti qual coſa più facile, che intendere, per
quanto appartiene al caſo noſtro, la gravità? la
quaIe avrete compreſo abbaſtanza, qualora in-
tendiate una potenza, la qual riſegga nel corpo e
non ceſſi mai di ſtimolarlo con altri ed altri impul-
ſi; così veramente, che queſti impulſi ſieno tutti
tra loro eguali, e diſtanti ſempre l’ uno dall’ altro
dello ſteſſo intervallo di tempo; il qual interval-
lo voi potete fingervelo di qualunque picciolezza
a piacer voſtro; anche infinita, ſe vi aggrada. In-
teſa per tal modo la gravità, comprenderete