Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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99 XCI
100 XCII
101 XCIII
102 XCIV
103 XCV
104 XCVI
105 XCVII
106 XCVIII
107 XCIX
108 C
109 CI
110 CII
111 CIII
112 CIV
113 CV
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68(LX) tant’ aria contengaſi quanta biſognavi a
far queſto gioco;
perchè gli è impercet-
tibile a qual ſegno la natura comprima
queſto fluido vitale nelle piante e nei
frutti.
Chi di noi non ha veduto, ſenza
toccare le fiſiche eſperienze, quant’ aria
ſprigioniſi da un legno che arde, allora
quando come ce lo dipinge Dante _da_
_un dei lati geme,_
_e cigola per vento, che va via?_
Quanta mai da un pomo o da altro frut-
to, ſe ſopra le brage ponſi a cuocere,
durando egli alle volte molti minuti a ſof-
fiare impetuoſiſſimamente a ſegno di fare
alzar la fiamma ai carboni contra dei
quali ſoffia?
Ne ſegue al contrario, che in neſſuna
maniera aumenteraſſi lo ſtrepito, ſe den-
tro alla palla in vece di legno rinchiudaſi
uno di quei corpi dai quali o niente o
quaſi niente di aria potrà ſprigionarſi.

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