Lorini, Buonaiuto
,
Le fortificationi, old version (312 p.)
,
1609
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archimedes
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dichiaratione del dubbio da me piopoſto, atteſo che ſe i
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teneſſi, che qu
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haueile i ſuoi teimini, non procurerei altianenti d'intenderne le cagion
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; e miconten
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che il volgo ne ragiona. </
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>Ma ſolo ho detto queſto per appoitarmi marauiglia tante
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uerſe, ſapendo chevna ſola dee eſlere la buona, ſi che non intendendoſene la ragione,
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tare, che le Fortezze non foſſero neceſiarie, per non apportare quel ſeruitio a
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per diſeſa de' Prencipi. </
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>Ma prima per maggior mia ſedistattiond, deſidero, che di
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to intorno al fondamento della ſcienza, con proportionarla a qual he altra approuata
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a moſtrare più chiaramente le cagioni di dette contradittioni, non venir da altro, che dal non
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inteſa da molti, i quall per moſtrare di eſſere ſoldati, ne parlano, e ſi promettono forſe più di qu
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che ſi eſtende il loro ſapere. </
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>AV. </
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>Se noi dobbramo trattare della comparati
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ne dell'altre
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queſta del fortificare, per certo non ſi potia ritrouare la più ſimile quanto ſia quella della Med
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perche l'vna con l'altra pare, che molto ſi conlaccia in tutte le coſe. </
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>Atteſo, che volendo il
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dicare, eſanare l'indiſpoſitione del noſtro corpo, e neceſlario che prima conoſca la natura della com
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pleſſione, e poi quella dell'humor ſuperſluo, che ha generato il male, & inſieme ſapeigli applicare
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quelle ſorti di medicamenti, che per natura ſaranno contra
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ij al detto humoie, per temp
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arle
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ſi che
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eſſo corpo venga a liberarſi da eſſa ſua indiſpoſitione. </
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>Cosi nel
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ortiſicare ſi dee ſempre preſupp
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che il ſito ſia il corpo amalato, ſendo ſempre con qualche impertettione, allaquale ſi deono applicare
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i medicamenti. </
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>E prima conſiderare la ſua compleſſione, cioè ſe ſara ſaſio, o terra, & eſſendo di
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ſarà aſſai robuſto, e facile con ogni ſemplice
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abbr
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medicamēto
">medicamento</
expan
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a conſeruarlo gagliardo. </
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>Ma ſe di tena ſot
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topoſta alla Zappa, ſarà all'oppoſito per natura molto debole, e facile a riceuere il male, ſi che
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trãſmu-tando
">tranſmu
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tando</
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le conſiderationi, che dee hauere il Medico in quelle, che dee hauere vn'Ingegnere militare,
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nel riconoſcere le imperfettioni del ſito, ſi potra (ſenza alcun dubbio) applicare cosi potenti medica
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menti, che faccino al corpo della Fortezza tanto beneficio, che ſia baſteuole a
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cōſeruarlo
">conſeruarlo</
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>E pero dal
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le coſe narrate concluderemo, che queſta, di cui trattiamo, ſia non pur ſcienza, come la medicina
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ancora Arte; perche ella è facoltà in quanto che dipende ogni ſua perfettione in atto, da vari acciden
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ti della guerra, e da diuerſi ſiti, in cui ci biſogna ſondar eſſe Fortezze. </
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>Scienza è ſenza dubbio, hauen
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do i ſuoi fondamenti, & ogni formal perfettione dalle Matematiche, lequali pure ſono ſcienze cono
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ſciute per le lor certe dimoſtrationi. </
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>Di modo, che mentr'ella in ſegna, e Scienza; mentre poi con cer
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te, e determinate regole, ne propone il fine indubitato di fortificare, e di difendere vn ſito, ella è Ar
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te. </
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>E paſſando poi all'atto pratico, nel trouar molte dirlicoltà della materia con laqual ſi opera, di
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uien pure Scienza. </
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>Ma tutto ciò preſuppoſto, come coſa chiara, e da non eſſer tenuta in dubbio ap
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preſſo coloro, che ſanno, affermiamo di più, che ella è ſcienza neceſſaria a' Principi, & alle Repu
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bliche, per conſeruatione de'loro Stati; perche niente può eſſerci in queſto di maggior chiarezza,
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che l'eſperienza, oſſeruata in ogni tempo, & in tutte le maniere delle Signotie, e de gli Imperij; e
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maggiormente da coloro, che non hanno potere di nutrir le loro Militie continuamente ſtipendiate
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ſotto le colonie, come vſauano i Romani, & al preſente vſa il Turco; benche anco da queſti furono,
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& ſono vſate le Fortezze, lequali vengono a fare l'officio, che proprio fanno gli eſſerciti in campa
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gna, Cioè nel combattere co'l nimico, & opporſegli per trattenerlo, e fargli perdere il tempo, co'l
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dar agio al ſuo Prencipe di vnir le ſue forze, & di ſoccorrerle, ouero diuertire in altre parti la guer
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ra; e queſto fa co'l mezo della Fortezza, & col poco numero di ſoldati, benche il nimico ſia padro
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ne della campagna con groſſiſſimo eſſercito: Si che quando poianco ſi perdeſſe eſſa Fortezza, il
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ſuo Principe non hauerebbe perſo il principal neruo delle forze, che è l'eſſercito, & maſſime ha
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uendo altre Fortezze da ritirarſi, & da dar tempo al tempo, & da godere il ſuo beneſicio; ma
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icro
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uandoſi ſenza Fortezze, & a douerſi conſidare nel petto de Soldati, & nel ſolo eſſercito, benche po
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tente, & venendo a perdere vn fatto d'arme, che pur nel combattere ſi giuoca con la Fortuna, ſi
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può perdere con l'eſiercito ogni ſperanza di poterſi più difendere; ſi come già auenne al Soldano
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ſoggiogato da Selim; & ancora al tempo de' Romani ſi sà quanto le Fortezze foſlero di notabil be
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neficio per la conſeruatione di quella potentiſſima Republica, hauendo le Fortezze interrotto il fe
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lice progreſſo della guerra, che gli faceua Annibale, nell'eſſerſi trattenuto, & perſo troppo tempo
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nel volere eſpugnare alquante rocche, e Fortezze vſate a que'tempi; Si che il Senato Romano heb
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be tempo di prepararſi alla difeſa, & di conſeruare la ſua libertà. </
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>Si come anco auenne a Maſſunino
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nel voler eſpugnare la famoſa Città di Aquileia, auanti che paſſaſſe più oltre, per farſi Tiranno di
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quel Senato; doue per l'incommodo del viuere, & d'altri patimenti del ſuo eſlercito, che aſſedia
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ua la Città, reſtò egli ſteſſo aſſediato dalla fame, onde da ſuoi Capitani fù nel proprio pa
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diglione co'l figliuolo vcciſo; & con la ſua morte venne inſieme liberata la Citta di Aqui
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leia, & aſſicurato ll Senato dalle inſidie del Tiranno. </
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>In quanto poi a' progreſſi di guerra fatti
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dal Turco, e maſſime ne' tempi noſtri, già ſappiamo eſſer ſtate le Fortezze di notabil beneficio, an
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cora a' Prencipi, che con eſſo conſinano, nel conſeruarſi poſſeſſori de' loro Stati, benche aſſai meno
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potenti, che ſenza tal mezo non haueriano fatto, ſtante che quello, ilquale è con forze potenti pa
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dron della campagna, è anco padron delle Città, & d'altri luoghi non fortificati, e quello, che molto </
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