1dichiaratione del dubbio da me piopoſto, atteſo che ſe i teneſſi, che qu
haueile i ſuoi teimini, non procurerei altianenti d'intenderne le cagion; e miconten
che il volgo ne ragiona. Ma ſolo ho detto queſto per appoitarmi marauiglia tante
uerſe, ſapendo chevna ſola dee eſlere la buona, ſi che non intendendoſene la ragione,
tare, che le Fortezze non foſſero neceſiarie, per non apportare quel ſeruitio a
per diſeſa de' Prencipi. Ma prima per maggior mia ſedistattiond, deſidero, che di
to intorno al fondamento della ſcienza, con proportionarla a qual he altra approuata
a moſtrare più chiaramente le cagioni di dette contradittioni, non venir da altro, che dal non
inteſa da molti, i quall per moſtrare di eſſere ſoldati, ne parlano, e ſi promettono forſe più di qu
che ſi eſtende il loro ſapere. AV. Se noi dobbramo trattare della comparati ne dell'altre
queſta del fortificare, per certo non ſi potia ritrouare la più ſimile quanto ſia quella della Med,
perche l'vna con l'altra pare, che molto ſi conlaccia in tutte le coſe. Atteſo, che volendo il
dicare, eſanare l'indiſpoſitione del noſtro corpo, e neceſlario che prima conoſca la natura della com
pleſſione, e poi quella dell'humor ſuperſluo, che ha generato il male, & inſieme ſapeigli applicare
quelle ſorti di medicamenti, che per natura ſaranno contraij al detto humoie, per temparleſi che
eſſo corpo venga a liberarſi da eſſa ſua indiſpoſitione. Cosi nel ortiſicare ſi dee ſempre preſupp
che il ſito ſia il corpo amalato, ſendo ſempre con qualche impertettione, allaquale ſi deono applicare
i medicamenti. E prima conſiderare la ſua compleſſione, cioè ſe ſara ſaſio, o terra, & eſſendo di
ſarà aſſai robuſto, e facile con ogni ſemplice medicamento a conſeruarlo gagliardo. Ma ſe di tena ſot
topoſta alla Zappa, ſarà all'oppoſito per natura molto debole, e facile a riceuere il male, ſi che tranſmu
tando le conſiderationi, che dee hauere il Medico in quelle, che dee hauere vn'Ingegnere militare,
nel riconoſcere le imperfettioni del ſito, ſi potra (ſenza alcun dubbio) applicare cosi potenti medica
menti, che faccino al corpo della Fortezza tanto beneficio, che ſia baſteuole a conſeruarlo. E pero dal
le coſe narrate concluderemo, che queſta, di cui trattiamo, ſia non pur ſcienza, come la medicina
ancora Arte; perche ella è facoltà in quanto che dipende ogni ſua perfettione in atto, da vari acciden
ti della guerra, e da diuerſi ſiti, in cui ci biſogna ſondar eſſe Fortezze. Scienza è ſenza dubbio, hauen
do i ſuoi fondamenti, & ogni formal perfettione dalle Matematiche, lequali pure ſono ſcienze cono
ſciute per le lor certe dimoſtrationi. Di modo, che mentr'ella in ſegna, e Scienza; mentre poi con cer
te, e determinate regole, ne propone il fine indubitato di fortificare, e di difendere vn ſito, ella è Ar
te. E paſſando poi all'atto pratico, nel trouar molte dirlicoltà della materia con laqual ſi opera, di
uien pure Scienza. Ma tutto ciò preſuppoſto, come coſa chiara, e da non eſſer tenuta in dubbio ap
preſſo coloro, che ſanno, affermiamo di più, che ella è ſcienza neceſſaria a' Principi, & alle Repu
bliche, per conſeruatione de'loro Stati; perche niente può eſſerci in queſto di maggior chiarezza,
che l'eſperienza, oſſeruata in ogni tempo, & in tutte le maniere delle Signotie, e de gli Imperij; e
maggiormente da coloro, che non hanno potere di nutrir le loro Militie continuamente ſtipendiate
ſotto le colonie, come vſauano i Romani, & al preſente vſa il Turco; benche anco da queſti furono,
& ſono vſate le Fortezze, lequali vengono a fare l'officio, che proprio fanno gli eſſerciti in campa
gna, Cioè nel combattere co'l nimico, & opporſegli per trattenerlo, e fargli perdere il tempo, co'l
dar agio al ſuo Prencipe di vnir le ſue forze, & di ſoccorrerle, ouero diuertire in altre parti la guer
ra; e queſto fa co'l mezo della Fortezza, & col poco numero di ſoldati, benche il nimico ſia padro
ne della campagna con groſſiſſimo eſſercito: Si che quando poianco ſi perdeſſe eſſa Fortezza, il
ſuo Principe non hauerebbe perſo il principal neruo delle forze, che è l'eſſercito, & maſſime ha
uendo altre Fortezze da ritirarſi, & da dar tempo al tempo, & da godere il ſuo beneſicio; ma icro
uandoſi ſenza Fortezze, & a douerſi conſidare nel petto de Soldati, & nel ſolo eſſercito, benche po
tente, & venendo a perdere vn fatto d'arme, che pur nel combattere ſi giuoca con la Fortuna, ſi
può perdere con l'eſiercito ogni ſperanza di poterſi più difendere; ſi come già auenne al Soldano
ſoggiogato da Selim; & ancora al tempo de' Romani ſi sà quanto le Fortezze foſlero di notabil be
neficio per la conſeruatione di quella potentiſſima Republica, hauendo le Fortezze interrotto il fe
lice progreſſo della guerra, che gli faceua Annibale, nell'eſſerſi trattenuto, & perſo troppo tempo
nel volere eſpugnare alquante rocche, e Fortezze vſate a que'tempi; Si che il Senato Romano heb
be tempo di prepararſi alla difeſa, & di conſeruare la ſua libertà. Si come anco auenne a Maſſunino
nel voler eſpugnare la famoſa Città di Aquileia, auanti che paſſaſſe più oltre, per farſi Tiranno di
quel Senato; doue per l'incommodo del viuere, & d'altri patimenti del ſuo eſlercito, che aſſedia
ua la Città, reſtò egli ſteſſo aſſediato dalla fame, onde da ſuoi Capitani fù nel proprio pa
diglione co'l figliuolo vcciſo; & con la ſua morte venne inſieme liberata la Citta di Aqui
leia, & aſſicurato ll Senato dalle inſidie del Tiranno. In quanto poi a' progreſſi di guerra fatti
dal Turco, e maſſime ne' tempi noſtri, già ſappiamo eſſer ſtate le Fortezze di notabil beneficio, an
cora a' Prencipi, che con eſſo conſinano, nel conſeruarſi poſſeſſori de' loro Stati, benche aſſai meno
potenti, che ſenza tal mezo non haueriano fatto, ſtante che quello, ilquale è con forze potenti pa
dron della campagna, è anco padron delle Città, & d'altri luoghi non fortificati, e quello, che molto
haueile i ſuoi teimini, non procurerei altianenti d'intenderne le cagion; e miconten
che il volgo ne ragiona. Ma ſolo ho detto queſto per appoitarmi marauiglia tante
uerſe, ſapendo chevna ſola dee eſlere la buona, ſi che non intendendoſene la ragione,
tare, che le Fortezze non foſſero neceſiarie, per non apportare quel ſeruitio a
per diſeſa de' Prencipi. Ma prima per maggior mia ſedistattiond, deſidero, che di
to intorno al fondamento della ſcienza, con proportionarla a qual he altra approuata
a moſtrare più chiaramente le cagioni di dette contradittioni, non venir da altro, che dal non
inteſa da molti, i quall per moſtrare di eſſere ſoldati, ne parlano, e ſi promettono forſe più di qu
che ſi eſtende il loro ſapere. AV. Se noi dobbramo trattare della comparati ne dell'altre
queſta del fortificare, per certo non ſi potia ritrouare la più ſimile quanto ſia quella della Med,
perche l'vna con l'altra pare, che molto ſi conlaccia in tutte le coſe. Atteſo, che volendo il
dicare, eſanare l'indiſpoſitione del noſtro corpo, e neceſlario che prima conoſca la natura della com
pleſſione, e poi quella dell'humor ſuperſluo, che ha generato il male, & inſieme ſapeigli applicare
quelle ſorti di medicamenti, che per natura ſaranno contraij al detto humoie, per temparleſi che
eſſo corpo venga a liberarſi da eſſa ſua indiſpoſitione. Cosi nel ortiſicare ſi dee ſempre preſupp
che il ſito ſia il corpo amalato, ſendo ſempre con qualche impertettione, allaquale ſi deono applicare
i medicamenti. E prima conſiderare la ſua compleſſione, cioè ſe ſara ſaſio, o terra, & eſſendo di
ſarà aſſai robuſto, e facile con ogni ſemplice medicamento a conſeruarlo gagliardo. Ma ſe di tena ſot
topoſta alla Zappa, ſarà all'oppoſito per natura molto debole, e facile a riceuere il male, ſi che tranſmu
tando le conſiderationi, che dee hauere il Medico in quelle, che dee hauere vn'Ingegnere militare,
nel riconoſcere le imperfettioni del ſito, ſi potra (ſenza alcun dubbio) applicare cosi potenti medica
menti, che faccino al corpo della Fortezza tanto beneficio, che ſia baſteuole a conſeruarlo. E pero dal
le coſe narrate concluderemo, che queſta, di cui trattiamo, ſia non pur ſcienza, come la medicina
ancora Arte; perche ella è facoltà in quanto che dipende ogni ſua perfettione in atto, da vari acciden
ti della guerra, e da diuerſi ſiti, in cui ci biſogna ſondar eſſe Fortezze. Scienza è ſenza dubbio, hauen
do i ſuoi fondamenti, & ogni formal perfettione dalle Matematiche, lequali pure ſono ſcienze cono
ſciute per le lor certe dimoſtrationi. Di modo, che mentr'ella in ſegna, e Scienza; mentre poi con cer
te, e determinate regole, ne propone il fine indubitato di fortificare, e di difendere vn ſito, ella è Ar
te. E paſſando poi all'atto pratico, nel trouar molte dirlicoltà della materia con laqual ſi opera, di
uien pure Scienza. Ma tutto ciò preſuppoſto, come coſa chiara, e da non eſſer tenuta in dubbio ap
preſſo coloro, che ſanno, affermiamo di più, che ella è ſcienza neceſſaria a' Principi, & alle Repu
bliche, per conſeruatione de'loro Stati; perche niente può eſſerci in queſto di maggior chiarezza,
che l'eſperienza, oſſeruata in ogni tempo, & in tutte le maniere delle Signotie, e de gli Imperij; e
maggiormente da coloro, che non hanno potere di nutrir le loro Militie continuamente ſtipendiate
ſotto le colonie, come vſauano i Romani, & al preſente vſa il Turco; benche anco da queſti furono,
& ſono vſate le Fortezze, lequali vengono a fare l'officio, che proprio fanno gli eſſerciti in campa
gna, Cioè nel combattere co'l nimico, & opporſegli per trattenerlo, e fargli perdere il tempo, co'l
dar agio al ſuo Prencipe di vnir le ſue forze, & di ſoccorrerle, ouero diuertire in altre parti la guer
ra; e queſto fa co'l mezo della Fortezza, & col poco numero di ſoldati, benche il nimico ſia padro
ne della campagna con groſſiſſimo eſſercito: Si che quando poianco ſi perdeſſe eſſa Fortezza, il
ſuo Principe non hauerebbe perſo il principal neruo delle forze, che è l'eſſercito, & maſſime ha
uendo altre Fortezze da ritirarſi, & da dar tempo al tempo, & da godere il ſuo beneſicio; ma icro
uandoſi ſenza Fortezze, & a douerſi conſidare nel petto de Soldati, & nel ſolo eſſercito, benche po
tente, & venendo a perdere vn fatto d'arme, che pur nel combattere ſi giuoca con la Fortuna, ſi
può perdere con l'eſiercito ogni ſperanza di poterſi più difendere; ſi come già auenne al Soldano
ſoggiogato da Selim; & ancora al tempo de' Romani ſi sà quanto le Fortezze foſlero di notabil be
neficio per la conſeruatione di quella potentiſſima Republica, hauendo le Fortezze interrotto il fe
lice progreſſo della guerra, che gli faceua Annibale, nell'eſſerſi trattenuto, & perſo troppo tempo
nel volere eſpugnare alquante rocche, e Fortezze vſate a que'tempi; Si che il Senato Romano heb
be tempo di prepararſi alla difeſa, & di conſeruare la ſua libertà. Si come anco auenne a Maſſunino
nel voler eſpugnare la famoſa Città di Aquileia, auanti che paſſaſſe più oltre, per farſi Tiranno di
quel Senato; doue per l'incommodo del viuere, & d'altri patimenti del ſuo eſlercito, che aſſedia
ua la Città, reſtò egli ſteſſo aſſediato dalla fame, onde da ſuoi Capitani fù nel proprio pa
diglione co'l figliuolo vcciſo; & con la ſua morte venne inſieme liberata la Citta di Aqui
leia, & aſſicurato ll Senato dalle inſidie del Tiranno. In quanto poi a' progreſſi di guerra fatti
dal Turco, e maſſime ne' tempi noſtri, già ſappiamo eſſer ſtate le Fortezze di notabil beneficio, an
cora a' Prencipi, che con eſſo conſinano, nel conſeruarſi poſſeſſori de' loro Stati, benche aſſai meno
potenti, che ſenza tal mezo non haueriano fatto, ſtante che quello, ilquale è con forze potenti pa
dron della campagna, è anco padron delle Città, & d'altri luoghi non fortificati, e quello, che molto
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