1derivarono dal Discorso del Viviani da noi riferito, benchè abbiano per noi
non lieve importanza storica, pur è un fatto che, versando intorno a una
fallace osservazione, in cui scambiavansi le gallozzole dell'aria in globetti di
fuoco, riuscirono a'progressi della scienza d'assai poco profitto. Con ciò pa
gavasi senza dubbio il consueto tributo alla debolezza umana, ma perchè i
forti non hanno appena piegate per cader le ginocchia che risorgono più
diritti, ecco da queste stesse carte manoscritte che svolgiamo porgercisi di
un tal risorgimento i più belli esempi.
non lieve importanza storica, pur è un fatto che, versando intorno a una
fallace osservazione, in cui scambiavansi le gallozzole dell'aria in globetti di
fuoco, riuscirono a'progressi della scienza d'assai poco profitto. Con ciò pa
gavasi senza dubbio il consueto tributo alla debolezza umana, ma perchè i
forti non hanno appena piegate per cader le ginocchia che risorgono più
diritti, ecco da queste stesse carte manoscritte che svolgiamo porgercisi di
un tal risorgimento i più belli esempi.
Nel primo Dialogo delle Due nuove scienze ha Galileo l'esperienza di
quella palla di cera immersa nell'acqua, dalla quale il Torricelli, e poi i se
guaci di lui nella sperimentale Accademia medicea, trassero così largo par
tito per l'invenzione de'loro Idrostammi e di alcuni Termostammi di nuovo
genere, i quali ebbero particolarmente origine da ciò che ivi osserva Gali
leo potersi far variar l'equilibrio alla palla di cera col riscaldare un poco
o raffireddar l'acqua, cosicchè “ l'infonder quattro gocciole d'altra acqua un
poco più calda o un poco più fredda .... farà che la palla vi scenda o vi
sormonti: vi scenderà infondendovi la calda, e monterà per l'infusione della
fredda ” (Alb. XIII, 72).
quella palla di cera immersa nell'acqua, dalla quale il Torricelli, e poi i se
guaci di lui nella sperimentale Accademia medicea, trassero così largo par
tito per l'invenzione de'loro Idrostammi e di alcuni Termostammi di nuovo
genere, i quali ebbero particolarmente origine da ciò che ivi osserva Gali
leo potersi far variar l'equilibrio alla palla di cera col riscaldare un poco
o raffireddar l'acqua, cosicchè “ l'infonder quattro gocciole d'altra acqua un
poco più calda o un poco più fredda .... farà che la palla vi scenda o vi
sormonti: vi scenderà infondendovi la calda, e monterà per l'infusione della
fredda ” (Alb. XIII, 72).
Intorno a tal proposito il Salviati, in bocca al quale son poste queste
parole, non ne dice più avanti, e perciò, poniamo che non lasciasse nulla a
dubitare della verità e della precisione dell'esperienza, rimaneva pure agli
altri un certo tal qual dovere filosofico di ripeterla variandone la maniera
e, ch'era più importante, di trovar, de'nuovi fatti sperimentati, la ragion
fisica e i modi. Fu questo appunto l'ufficio che si assunse il Viviani, quasi
pigliando il sopraccitato passo galileiano per testo de'suoi studii, i quali per
la storia della Termologia, più che per quella dell'Accademia del Cimento,
saranno da chi appresso legge reputati importanti.
parole, non ne dice più avanti, e perciò, poniamo che non lasciasse nulla a
dubitare della verità e della precisione dell'esperienza, rimaneva pure agli
altri un certo tal qual dovere filosofico di ripeterla variandone la maniera
e, ch'era più importante, di trovar, de'nuovi fatti sperimentati, la ragion
fisica e i modi. Fu questo appunto l'ufficio che si assunse il Viviani, quasi
pigliando il sopraccitato passo galileiano per testo de'suoi studii, i quali per
la storia della Termologia, più che per quella dell'Accademia del Cimento,
saranno da chi appresso legge reputati importanti.
“ Se una migliarola di piombo si circonderà di cera bianca, in modo
che se ne formi una pallina, che immersa in una tal acqua comune o altro
liquido vadia lentissimamente al fondo; ho provato che non solo collo scal
darla alquanto al lume o al fuoco, ma col solo stropicciarsela tra le palme
delle mani calde naturalmente, si riduce galleggiante, perchè, spingendola
con alquanto impeto sotto la superficie dell'acqua del bicchiere, se ne va al
basso per quello spazio che importa l'impeto impresso, ma con moto ritar
dato, come non naturale, e quando si fa l'equilibrio tra detto impeto e il
momento interno di salire, apparisce fermarsi, benchè non si trattenga per
minimo momento, e comincia il suo moto all'insu fino alla superficie, dove
si ferma per tanto tempo che si parta da detta pallina tanto del calore in
trodottovi, che si faccia grave in specie quanto l'acqua, e di poi diventi più
grave tornando a immergersi e a scendere pian piano sino al fondo come
prima, il che si conosce col bagnare d'acqua quella minima cuspide che
avanza sopra la superficie, mentre la palla galleggia, perchè replicando più
volte e spingendola leggermente sott'acqua, finalmente se ne va in fondo,
e spesse volte si osserva che il detto equilibrio ed equipondio in specie con
che se ne formi una pallina, che immersa in una tal acqua comune o altro
liquido vadia lentissimamente al fondo; ho provato che non solo collo scal
darla alquanto al lume o al fuoco, ma col solo stropicciarsela tra le palme
delle mani calde naturalmente, si riduce galleggiante, perchè, spingendola
con alquanto impeto sotto la superficie dell'acqua del bicchiere, se ne va al
basso per quello spazio che importa l'impeto impresso, ma con moto ritar
dato, come non naturale, e quando si fa l'equilibrio tra detto impeto e il
momento interno di salire, apparisce fermarsi, benchè non si trattenga per
minimo momento, e comincia il suo moto all'insu fino alla superficie, dove
si ferma per tanto tempo che si parta da detta pallina tanto del calore in
trodottovi, che si faccia grave in specie quanto l'acqua, e di poi diventi più
grave tornando a immergersi e a scendere pian piano sino al fondo come
prima, il che si conosce col bagnare d'acqua quella minima cuspide che
avanza sopra la superficie, mentre la palla galleggia, perchè replicando più
volte e spingendola leggermente sott'acqua, finalmente se ne va in fondo,
e spesse volte si osserva che il detto equilibrio ed equipondio in specie con