1sovvenutimi intorno al peso dell'aria ed il modo di pesare il caldo e il freddo,
per mezzo di quello stesso strumento, che io lasciai in nota quattro anni
sono all'A. V., che è una palla di vetro con un filo sottilissimo di rame
distinto in gradi ” (MSS. Cim., T. XVII, c. 1).
per mezzo di quello stesso strumento, che io lasciai in nota quattro anni
sono all'A. V., che è una palla di vetro con un filo sottilissimo di rame
distinto in gradi ” (MSS. Cim., T. XVII, c. 1).
Il disegno di questo Termostatico ingegnosamente applicato dal suo
stesso inventore a ritrovare la differenza della gravità dell'aria, in diversi
luoghi e in diversi paesi, può vedersi a pag. 250 del Libro De motionibus
naturalibus, dov'è posto a illustrare la propos. CXIX così formulata: “ Po
stea, omissis quamplurimis Termostaticis a me inventis, afferam instrumen
tum quo pondus absolutum aeris in diversis locis elevatis ac depressis et
varie temperatis reperiri potest. ”
stesso inventore a ritrovare la differenza della gravità dell'aria, in diversi
luoghi e in diversi paesi, può vedersi a pag. 250 del Libro De motionibus
naturalibus, dov'è posto a illustrare la propos. CXIX così formulata: “ Po
stea, omissis quamplurimis Termostaticis a me inventis, afferam instrumen
tum quo pondus absolutum aeris in diversis locis elevatis ac depressis et
varie temperatis reperiri potest. ”
Il Borelli chiama questi suoi Termostatici pesatori del caldo, a quel
modo e per quelle stesse ragioni che gli Areometri si chiamano pesatori
de'liquidi, ma al Viviani sovvenne un concetto anche più nuovo, e fu quello
di pesare addirittura il caldo per mezzo di una stadera.
modo e per quelle stesse ragioni che gli Areometri si chiamano pesatori
de'liquidi, ma al Viviani sovvenne un concetto anche più nuovo, e fu quello
di pesare addirittura il caldo per mezzo di una stadera.
“ Si faccia una libbra di braccia disuguali che sia bilicata esquisitissi
mamente sopra un pezzo di legno duro o di altra materia di figura di prisma
triangolare.... Attorno al braccio più lungo si avvolti una sottilissima corda
da cetera, come di rame o di ottone, nel modo che insegna il Galileo nella
sua Bilancia per conoscere i misti, sicchè tutto il braccio venga diviso per
esempio in 200 particelle. Nell'estremità del braccio più corto si appenda
un vaso di vetro sottile, con il collo sottilissimo volto all'ingiù, e sia tale
che stia in equilibrio con il peso del braccio più lungo. Di poi si empia il
vaso, e perchè si guasterà l'equilibrio per l'aggiunta dell'acqua nel vaso,
si trovi un peso che posto nell'estremità appunto del maggior braccio equi
pondii con detto vaso con l'acqua. Qui non è dubbio che, rarefacendosi poi
per maggior caldo dallo stato primiero l'aria del vaso, tanto scemerà l'acqua
cioè il peso quanto crescerà la mole dell'aria, e diminuendosi il peso del
l'acqua bisognerà accostare il contrappeso al sostegno, acciò si mantenga
l'equilibrio. Si accosti dunque e torni v. g. più vicino di prima 15 parti:
dico che il calore del primo stato al calore di adesso sta come la distanza
del primo contrappeso alla distanza del secondo ” (MSS. Cim., T. X, c. 103).
mamente sopra un pezzo di legno duro o di altra materia di figura di prisma
triangolare.... Attorno al braccio più lungo si avvolti una sottilissima corda
da cetera, come di rame o di ottone, nel modo che insegna il Galileo nella
sua Bilancia per conoscere i misti, sicchè tutto il braccio venga diviso per
esempio in 200 particelle. Nell'estremità del braccio più corto si appenda
un vaso di vetro sottile, con il collo sottilissimo volto all'ingiù, e sia tale
che stia in equilibrio con il peso del braccio più lungo. Di poi si empia il
vaso, e perchè si guasterà l'equilibrio per l'aggiunta dell'acqua nel vaso,
si trovi un peso che posto nell'estremità appunto del maggior braccio equi
pondii con detto vaso con l'acqua. Qui non è dubbio che, rarefacendosi poi
per maggior caldo dallo stato primiero l'aria del vaso, tanto scemerà l'acqua
cioè il peso quanto crescerà la mole dell'aria, e diminuendosi il peso del
l'acqua bisognerà accostare il contrappeso al sostegno, acciò si mantenga
l'equilibrio. Si accosti dunque e torni v. g. più vicino di prima 15 parti:
dico che il calore del primo stato al calore di adesso sta come la distanza
del primo contrappeso alla distanza del secondo ” (MSS. Cim., T. X, c. 103).
La dimostrazione la fa il Viviani dipendere da proposizioni anteceden
temente dimostrate e importantissime per la storia della Termometria, im
perocchè di li ebbe il suo principio la razionale digradazione dello Stru
mento. Vedemmo a suo luogo come una scala fosse anche applicata ai
Termometri del Santorio e del Sagredo, ma era una pura pratica senza al
cuna scorta di teoria. Il Viviani è il primo che ponga per fondamento alla
digradazione del Termometro ad aria il principio che i ricrescimenti di vo
lume dell'aria stessa son proporzionali all'intensità del calore, e che dimo
stri come quella proporzionalità si può esprimere in numeri. Non è per
questo che riuscisse a dare Misuratori assoluti del calore e comparabili, per
chè anch'egli seguiva l'opinion di que'tempi, che cioè fosse il ghiaccio la
privazione totale degl'ignicoli, ma non è per questo che il documento da
temente dimostrate e importantissime per la storia della Termometria, im
perocchè di li ebbe il suo principio la razionale digradazione dello Stru
mento. Vedemmo a suo luogo come una scala fosse anche applicata ai
Termometri del Santorio e del Sagredo, ma era una pura pratica senza al
cuna scorta di teoria. Il Viviani è il primo che ponga per fondamento alla
digradazione del Termometro ad aria il principio che i ricrescimenti di vo
lume dell'aria stessa son proporzionali all'intensità del calore, e che dimo
stri come quella proporzionalità si può esprimere in numeri. Non è per
questo che riuscisse a dare Misuratori assoluti del calore e comparabili, per
chè anch'egli seguiva l'opinion di que'tempi, che cioè fosse il ghiaccio la
privazione totale degl'ignicoli, ma non è per questo che il documento da