Lorini, Buonaiuto , Le fortificationi, old version (312 p.), 1609

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              importa, è il poterſi ſeruire delle munitioni del viuere, che vi ſaranno non potendo il Prencipe, ne
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              ineno i vaſſalli ſaluarle, onde ſi perde il tutto con duplicato danno ſenza il mezo della Fortezza. </s>
              <s>Do­
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              ue anco per tal cagione ſi vedono per molte eſperienze, eſſere non poco prezzate, e cuſtodite le l or­
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              tezze dal Turco in tante parti, e frontiere del ſuo ſtato, e maſſime nell'Vngheria. </s>
              <s>Et particolarmente,
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              per quanto ſi dice, in Perſia ne ha fabricate ſette, per la conſei uatione di quegh Stati nuouamente
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              acquiſtati, hauendo ridotte in colonie quelle prouincie, doue con molta ſacilita, ſe ne ſa poſſeſſore. </s>
              <s>Si
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              che da queſto ſi può comprendere, che ſe quel paeſe foſſe ſtato dal Perſiano anticipatamente aſſicu­
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              rato con le dette Fortezze, e dopo ſaputole cuſtodire, come al preſente ſi ſa; il Turco non haueria
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              fa
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              to così gran progreſlo, e maſſime con tante incommodita per la lunghezza del viaggio. </s>
              <s>Adun­
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              que hon dee hauer luogo la ragione di coloro che vogliono, che ſia bene l'eſſer le prouincie ſenza
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              Fortezze, con dire che perdendoſi eſſe prouincie, facilmente ſi poſlono anco con la ſteſſa facilita riac­
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              quiſtaie, e maſſime co'l fauore, & aiuto de' popoli vaſſalli; Atteſo, che doue non ſono le Fortezze, il
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              nimico le può fare, onde con la facilità dell'acquiſtare il poſſeſſo con tutte le monitioni, & le com­
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              modità del pacſe, ſi può per gli ſucceſſi, e ragioni dette, acquiſtarſi la intera ſicuita di eſſo poſſeſſo.
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              <s>E tanto più non conuenendoſi a' Prencipi
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              porre al tutto ogni loro ſperanza nella fedelta de' lor
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              vaſſalli; benche di già aueniſſe ben fatto a queſia Illuſtriſſima Signoria di VENETIA, nello Sta­
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              to di Terraferma, & al Signor Duca d'Vrbino, & ad altri Principi, per eſſerſi mutati i tempi con le
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              opinioni, & per eſſer creſciuto il deſiderio di veder nouità nelle coſe. </s>
              <s>E però da quanto ho detto ci
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              doueremo certificare eſſere le Fortezze non ſolo vtili, ma neceſſarie, ſi come con altre aſſai maggio­
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              ri, e più fondate ragioni ſi può moſtrare. </s>
              <s>CO. </s>
              <s>Non poſſo, ne voglio negare, che l'arte del fortifi­
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              are non ſia ancora ſcienza, douendoſi, come diceſti, oſſeruar la natura delle materie, che propor­
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              tionate vengano à fare vn corpo, cosi preparato per li ſuoi difenſiui, che non habbia troppo da te­
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              mere il male, che gli potoſſe lare il ſuo nimico. </s>
              <s>Ma è ben vero, che pochiſſimi al parer mio, ſono
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              quelli, che intendano, e ſi ſappiano valer di tal proportione, douendo dipendere queſta loro intelli­
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              genza da vna lunga prattica, & gratia riceuuta dalla natura; per eſſer molti quelli, che ſenza tali
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              conſiderationi, o fondamenti, ſi laſcino guidare ſolo dall'vſo, oſſeruato per lo paſſato nel giudi­
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              care, & nel ſabricare Fortezze ſenza riguardare alle oppoſitioni, alle quali ſottogiacciono. </s>
              <s>Ma
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              potendoſi con le regole così chiare (come dite) rimediare à così fatta confaſione apporteria
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              vn beneficio molto grande a' Principi, per la difeſa de'loro Stati; E però vorrei, che mi dichia­
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              raſte l'ordine, che ſi dee tenere. </s>
              <s>AV. L'ordine buono, per far bene tutte le opere, è il
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              conſidera­
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              re prima il ſuo fine, doue ſi viene a riconoſcere tutte quelle cagioni, che ſtanno più per nuocere;
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              perche conoſcendole, facil coſa è il guardarſene, & fuggirle; ſi che volendo noi fabricare vna
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              Fortezza, ſappiamo, che il ſuo fine è ſolo per poterſi difendere con poca gente, da numero grande
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              de' nimici, che ne voleſiero offendere, e che tutta queſta ſua difeſa dee eſſere cauata dall'offeſa,
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              che anticipatamente ſi hauerà riconoſciuto poterſi riceuere da eſſo nimico, conforme alla materia &
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              al ſito, atto a pigliare o più, o meno il male, che può cauſare l'opera della zappa, e batterie. </s>
              <s>E però
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              il medicamento per la ſua conſeruatione ſarà il traſmutare la natura delle dette materie, o ſia ſaſſo, ò
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              terra ſempre a beneficio della Fortezza, & a danno del nimico, CO. L'ordine con le conſideratio­
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              ni, che dite douerſi tenere per fabricar la Fortezza, a me pare molto buono, ma non eſſendo io così
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              capace d'intendere que' particolari, che ſeguono, ſarà bene, che mi dichiarate meglio le più princi­
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              pali conſiderationi, che ſi deono hauere, per eſſequire queſti ſuoi principij. </s>
              <s>AV. </s>
              <s>Se dalle offeſe, che
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              ſi conoſcerà poter riceuere, ſaranno cauate le difeſe, ſi verrà ſenza dubbio alcuno a formare la For­
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              tezza in tutta perfettione; & per ciò fare; ſi dourà ſapere eſſer neceſſario, auanti che il Prencipe ſi
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              metta a fare operare coſa alcuna, do pò che hauerà ſtabilito il ſito (che ſarà, doue la commodità, oue­
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              ro la neceſſità lo ſpingerà a fabricare la Fortezza) dee farevnire inſieme tutti i ſuoi Capi da Guerra,
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              & gl'Ingegneri militari, che l'haueranno da conſigliare, & trasferiti ſopra eſſo ſito, deono tener lo
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              iſteſſo ordine, che tengono i medici nella perſona d'vn Signore oppreſſo da qualche graue infermi­
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              tà, per conoſcere il male, & per applicargli que' medicamenti più gioueuoli, conformi alla natura
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              della ſua compleſſione, per farlo guarire, come di ſopra ſi propoſe; ma non già pretendo, che ſi eſſe­
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              quiſca quello, che eſſi Medici molte volte fanno, poi che in cambio di guarire, ammazzano gli infer­
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              mi, con le loro non conuenienti ricette, cioè per non conoſcere la natura del male, atteſo, che i giudi­
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              cij, che ſi faranno ſopra il ſito della Fortezza, non deono eſſere ſottopoſti a tal'errore, potendoſi
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              con l'eſperienza de' cauamenti vedere interiormente la materia, ouero infermità di eſſo ſito.
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              Preſup­
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              ponendo però ancora, che tutti coloro, che ſaranno introdotti in così fatti ragionamenti, & diſpute
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              (maſſime gl'Ingegnieri) ſappiano per prattica le cauſe, & gli efferti di tutte le offeſe, & la natura
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              delle materie, & i rimedij, che ſi deono fare, ſi che con gli effetti ſieno cosi buoni Medici, che
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              ſappiano proportionare la natura de gli ingredienti delle medicine, ouero delle difeſe, con quelle del
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              male, che antiuederanno poter riceuere, acciò baſti a liberarſi. </s>
              <s>E perche meglio la intenda verre­
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              mo a i particolari; Cioè. </s>
              <s>Dee ſapere, che la Fortezza può in quattro modi riceuere offeſa dal
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              ſno nimico. </s>
              <s>Et prima con la ZAPPA. </s>
              <s>Secondo con le Batterie; terzo co'l lungo Aſſedio; </s>
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