Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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              feriva il calorico raggiante, la riflession del quale sopra gli specchi concavi,
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              per condensarne i raggi dispersi, ebbe tanta efficacia in promuovere la Geo­
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              metria delle sezioni coniche appresso gli antichi. </s>
              <s>Narra Plutarco nella vita
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              di Numa come il foco gelosamente custodito dalle Vestali, se per caso si
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              fosse spento, non in altro modo era ordinato si dovesse riaccendere, che de­
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              rivandolo direttamente dal cielo, e ciò con esporre al sole uno specchio in­
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              cavato in figura di parabola. </s>
              <s>Così pure lasciò scritto Oronzio nella prefazione
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              al trattato
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              De speculo ustorio,
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              e tra'meno antichi ch'esercitarono nella scienza
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              più autorevole il magistero, abbiam Vitellione, che formulava così il Teo­
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              rema XLIII del IX libro della sua Prospettiva: “ Speculo concavo conca­
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              vitatis sectionis parabolae soli opposito, ita ut axis ipsius sit in directo cor­
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              poris solaris, omnes radii incidentes speculo aeque distanter axi reflectuntur
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              ad punctum unum axis distantem a superficie speculi, secundum quartam
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              lateris recti ipsius sectionis parabolae speculi superficiem causantis, ex quo
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              patet quod a superficie talium speculorum ignem est possibile accendi ”
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              (Norimbergae 1535, pag. </s>
              <s>250). </s>
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              <s>Dalla lettura di questi Autori, dice Marino Ghetaldo, essersi sentito ac­
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              cendere il desiderio di fare esperienza di quegli spettacoli “ qua in re cum
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              a me ea opera esset navata, ut tandem aliquando anno superiori (1602) pro­
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              positum sim assecutus, illud praeterea commodi accidit, ut ex accurata con­
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              sideratione repererim id non solum ei accidere speculo quod in formam pa­
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              rabolae recti atque rectanguli coni est excavatum, sed praeterea his, quae
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              a parabola coni acutanguli, obtusiangoli et scaleni etiam fuerint descripta ”
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              (De Parabola, Romae 1603, praef.), ond'egli potè così formulare, estendendo
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              le proprietà ustorie a ogni genere di parabola, il suo Teorema: “ Omnes
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              radii solares in speculum concavum a quacumque parabola circa manentem
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              axem circumducta descriptum incidentes, ita ut axi aequidistent, reflectun­
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              tur ad unum idemque axis punctum quod scilicet a vertice speculi distat
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              intervallo quartae partis lateris recti parabolae ipsum speculum describen­
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              tis ” (ibi, pag. </s>
              <s>17). </s>
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              <s>Il Maurolico dop'aver dimostrato, nel Teorema XXIV del libro I
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              Dia­
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              phanorum,
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              come si può accendere il fuoco per la refrazione de'raggi solari
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              attraverso a una sfera di vetro, torna col pensiero allo Specchio ustorio pa­
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              rabolico, che si dice da alcuni essere stato fabbricato da Tolomeo, e crede
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              possibile che s'otterrebbe il medesimo effetto per rifrazione da una lente
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              parabolica di cristallo. </s>
              <s>“ Ita fortasse liceret fabricare ex vitro, chrystallo,
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              aliove perspicuo lapide, convexum talis figurae diaphanum, per quod fracti
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              radii in unum punctum congressi, efficacissimi essent ad ignis generatio­
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              nem. </s>
              <s>Sed hoc, quoniam plus curiositatis habet, perspicacioribus ingeniis
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              perscrutandum relinquo ” (Neap. </s>
              <s>1611, pag. </s>
              <s>80). Quando poi le speculazioni
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              del Sarpi e del Porta si videro confermate da queste del Maurolico, dagli
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              insegnamenti del quale si sperava di attingere la scienza del Telescopio, la
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              curiosità per gli Ottici divenne un'occupazione seria, di che vedemmo al­
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              trove l'Antonini e l'Imperiali darci il più notabile esempio. </s>
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