Heron Alexandrinus, Spiritali di Herone Alessandrino

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              quale ſia poſto a liuello, con la ſuperficie dell'acqua della tinella, quando
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              notandoui la ſuora, non corre più la cannella; dalla tinella tiriſi vna can-
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              na HN, che ariui nel fondo della coppa.</s>
              <s> Quand'alcuno dunque, eſſendo
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              piena la coppa ne cauarà l'acqua, tirerà inſieme con eſſa quell'ancora, che
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              è nella tinella HG, onde calando la ſuora, ſi aprira la cannella, quale
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              ſcorrendo nella tinella, & anco nella coppa farà che l'acqua s'innalzi, &
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              ſolleui la ſuora, di maniera che di nuouo poi non corra.</s>
              <s> E queſto faraſſi
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              tante volte, quante altri cauarà l'acqua dalla coppa.</s>
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              <s>Del vaſo de' ſagrificij, che ſpruzza
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              l'acqua.</s>
              <s> XXI.
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              <s>Gettãdoſi vna mo_
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              neta
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              da cinque
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              me nella
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              Spondea,
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              cioè nel vaſo dal ſa-
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              grificio; ne ſcappa
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              l'acqua per iſpruz-
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              zarſene.
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              Sia la ſpondea ABCD,
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              la bocca A, della quale ſia
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              ſcoperta, e dentro della ſpon_
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              la
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              Pixide L, dalla quale
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              ſcappi fuora la cãnella LM,
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              vicino al vaſo FGHK ſia
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              poſto vna ſtaggia diritta N
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              X, nella ſommità della qua-
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              le ſi accommodi vn'altra
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