Ceredi, Giuseppe, Tre discorsi sopra il modo d' alzar acque da' lvoghi bassi : Per adacquar terreni. Per leuar l' acque sorgenti, & piouute dalle ca[m]pagne, che non possono naturalmente dare loro il decorso. Per mandare l' acqua da bere alle Città, che n' hannobisogno, & per altri simili vsi. ; Opera non piu stampata
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              Molti iſtromenti del moto, che non ſono in uſo ordinario piccioli
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              & grandi ho io uiſto nella Sala de' modelli di mare, che è nel pa­
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              lazzo di San Nicolò del lido, moſtratimi da quel famoſo Soriano,
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              il quale hauendo accopiate inſieme le trocchie, gli argani, & i ro­
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              toli, & hauendo fabricato duoi nauigli di gran ſpeſa, con tale ar­
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              tiſicio, che ſe bene nó ſono molto ueloci, reggono pero ad ogni gra­
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              uiſſimo carico a riſpetto de gli altri; caua del piu cupo fondo del
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              mare a pezzo a pezzo tutte le coſe graui, che ſono ſommerſe, &
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              ſi ſommergono alla giornata: & gia ha leuato buona parte della
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              materia del Galeone di quella Illuſtriß. Signoria, che affondò a gli
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              anni paſſati. </s>
              <s>Coſtui è molto ualent'huomo in ſimili impreſe: & ho
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              inteſo da alcuni nobili V initiani, che ha anco trouato il modo, col
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              quale le galee groſſe (coſa utiliſſima, & non mai piu fatta) ſi po­
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              tranno mouere in mare ſenza uele, & ſenza uenti. </s>
              <s>& ueramente
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              ogni ragioneuole effetto ſi puo ſperare da un tale huomo, il quale,
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              come io conobbi ragionando in lungo con lui al meglio ch'io puoti,
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              per non hauere egli punto di cognitione della lingua latina, & po­
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              chiſſima dell'italiana; ha letto, et inteſo la maggior parte di quelli
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              autori Caldei, & Egittij, che non hanno ſentito l'ingiurie del tem
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              po, & da'quali gli antichi Greci traſportarono la miglior parte de
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              principij mathematici; in maniera, che ſi poſſono piu preſto loda­
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              re per hauer dato buon'ordine alle materie, che per hauerle ritro­
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              uate, o notabilmente accreſciute. </s>
              <s>Vidi anco molte belle inuentio­
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              ni in ſimile ſoggetto in caſa del diuino Signor Girolamo Ruſcelli
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              (felice memoria) reſtando stupefatto in conoſcere, che un'huomo
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              in modo raro ne'precetti delle tre lingue, che ſi puo meriteuolmen­
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              te chiamare il moderno Ariſtarco, & l'antico Varone; ſia poi an­
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              co ſi eccellente nell'altre dottrine, & ſpecialmente in queſte mathe
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              matice. </s>
              <s>& fu pur anco frutto dell' ineſtimabile corteſia di quel
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              gentiliſſimo ſpirito, che non mi conoſcendo a pena, ſolo perche ſi
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              auide, ch'io haueua qualche guſto di ſimili coſe, mi ſcoperſe uolen­
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              tieri, & liberamente alcuni ritrouati, che altri haurebbono tenuti
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              ſecreti per trarne ſecondo l'occaſione qualche ſomma di denari.
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              <s>Nulladimeno tutti queſti iſtromenti nel noſtro proponimento non
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              ſarebbono di giouamento alcuno; non tanto perche ſono digrandiſ­
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              ſima ſpeſa al paragone dell'utile dell' agricoltura, quanto perche
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              ricercano buomini d'altro ingegno, & prattica, che non poſſono
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