Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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72(LXIV) lo di qualunque altro leggitore potrebbe
far da ſeſteſſo.
Oltre di che troppo lun-
go ſarebbe ſe voleſſi dir tutto quello che
ſu queſti vetri potrebbeſi da fiſico ſcru-
poloſo oſſervatore conſiderare.
Quello
che in generale può dirſi è, che il vetro
è uno dei corpi che più di ogni altro
ha ſomminiſtrato eſperienze e ſempre mai
nove ſcoperte alla fiſica, e Dio ſa anco-
ra quante in avvenire ſarà per ſommini-
ſtrarne.
Chi potrebbe dire per eſempio
che col tempo non abbiaſi da veder que-
ſto corpo che ora ad ogni benchè legger
percoſſa è tanto fragile, ridotto a mag-
gior durezza, o veramente ad eſſer più
duttile fuori del foco e maneggiabile?
Certamente che ai giorni noſtri lo ſco-
pritore di queſto importante ſecreto non
dovrebbe temere il ſiniſtro incontro che
ebbe a Roma quell’ altro che al tempo
di Tiberio pare lo aveſſe trovato, la

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