1è notabilissima, perchè forse è la prima volta che il testo aristotelico
si accusi di errore a viso aperto. E benchè l'Ambasciatore cesareo,
interlocutore nel Dialogo, non si conducesse così facilmente a cre
dere la cosa, perchè Aristotile non era un oca, l'Autore pure lo
persuade con buone ragioni, concludendo che il Filosofo era incorso
in tal grossolano errore, perchè a lui mancava la scienza dei pesi,
ossia i principii della statica, de'quali il Tartaglia poi di proposito
passa a trattar nel seguente VIII libro delle Inventioni.
si accusi di errore a viso aperto. E benchè l'Ambasciatore cesareo,
interlocutore nel Dialogo, non si conducesse così facilmente a cre
dere la cosa, perchè Aristotile non era un oca, l'Autore pure lo
persuade con buone ragioni, concludendo che il Filosofo era incorso
in tal grossolano errore, perchè a lui mancava la scienza dei pesi,
ossia i principii della statica, de'quali il Tartaglia poi di proposito
passa a trattar nel seguente VIII libro delle Inventioni.
VII.
Abbiamo detto che il Tartaglia fù de'primi a notare gli errori
aristotelici a viso aperto: gli esempi infatti recati dal Fracastoro,
dallo Scaligero, e da molti altri hanno mostrato una certa trepida
zione, ogni volta che son dovuti mettersi a contradire al loro e
universale Maestro. Il Cardano stesso intrattien lunghi discorsi qua
e là per iscusarsene, e non trova altro migliore espediente a placar
gli animi degli scandalizzati, che di accusar le corruzioni del testo
e l'ignoranza dei commentatori. Ma il rimprovero che in uno dei
passi da noi sopra citati fa a coloro, che troppo audacemente vo
levano imitarlo, in denunziar pubblicamente i falli dell'oracolo
venerato, mostra che negli ingegni speculativi ferveva un segreto
ardore di conquistare la propria libertà, per cui poco stette che
que'tumulti così compressi, uscirono in una guerra combattuta in
campo aperto, in mezzo al quale fù de'primi e più animosi a com
parire il Tartaglia, senza visiera.
aristotelici a viso aperto: gli esempi infatti recati dal Fracastoro,
dallo Scaligero, e da molti altri hanno mostrato una certa trepida
zione, ogni volta che son dovuti mettersi a contradire al loro e
universale Maestro. Il Cardano stesso intrattien lunghi discorsi qua
e là per iscusarsene, e non trova altro migliore espediente a placar
gli animi degli scandalizzati, che di accusar le corruzioni del testo
e l'ignoranza dei commentatori. Ma il rimprovero che in uno dei
passi da noi sopra citati fa a coloro, che troppo audacemente vo
levano imitarlo, in denunziar pubblicamente i falli dell'oracolo
venerato, mostra che negli ingegni speculativi ferveva un segreto
ardore di conquistare la propria libertà, per cui poco stette che
que'tumulti così compressi, uscirono in una guerra combattuta in
campo aperto, in mezzo al quale fù de'primi e più animosi a com
parire il Tartaglia, senza visiera.
Il campo tenuto dal Tartaglia però era circoscritto e ristretto
nelle questioni della meccanica e in alcuni problemi di fisica, di
che non restavan contenti i filosofi che intendevano oramai di con
quistare la loro piena libertà in ogni genere di scientifica cultura.
A capitanar la numerosa falange, uscita fuori a questa nuova con
quista, insorsero principalmente Bernardino Telesio consentino, e
Francesco Petrinsevich, dalmata, conosciuto sotto il nome latiniz
zato di Patricio, per noi Patrizio, ambedue i quali dettero opera a
speculare una nuova Filosofia della Natura, da contrapporsi a quella
dello Stagirita. Il Patrizio, nel II tomo delle sue Discussioni, an
dava liberamonte scrivendo che l'ammirazione avuta da tutti per
nelle questioni della meccanica e in alcuni problemi di fisica, di
che non restavan contenti i filosofi che intendevano oramai di con
quistare la loro piena libertà in ogni genere di scientifica cultura.
A capitanar la numerosa falange, uscita fuori a questa nuova con
quista, insorsero principalmente Bernardino Telesio consentino, e
Francesco Petrinsevich, dalmata, conosciuto sotto il nome latiniz
zato di Patricio, per noi Patrizio, ambedue i quali dettero opera a
speculare una nuova Filosofia della Natura, da contrapporsi a quella
dello Stagirita. Il Patrizio, nel II tomo delle sue Discussioni, an
dava liberamonte scrivendo che l'ammirazione avuta da tutti per