Caverni, Raffaello
,
Storia del metodo sperimentale in Italia
,
1891-1900
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archimedes
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183
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>Dal non aver riconosciuta la diffusione sferica delle onde sonore dipen
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deva inoltre la difficoltà d'intendere come mai, per esempio, una voce si
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ascolti anco dopo un muro o s'oda anche dietro un monte lo squillo delle
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campane, per cui furono indotti i Fisici a credere e a dire che il suono, a
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differenza della luce, proceda indifferentemente così per linee rette come per
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linee flessuose. </
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>“ Il suono, scriveva il Cavalieri, non soggiace così a queste
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leggi come il lume, propagandosi quello anco per linee flessuose, cagionan
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dosi egli dalla pulsazione nell'organo dell'udito fatta dall'aria tremante di
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più o men veloci tremori, che fanno l'alto e il basso, il grave e l'acuto nel
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suono, il qual tremore comincia col corpo sonoro e ad ogni posizione si va
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continuamente diffondendo per diritta linea, quando non trovi ostacoli, ma
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per diritta linea e per flessuosa, quando ritrovi impedimenti ” (Specchio
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Ustorio, Bologna 1650, pag. </
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>79). </
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>E giacchè il Cavalieri, fra gli Autori che si possono citare al presente
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proposito, è uno de'principali, si noti inoltre come l'aver egli ignorata la
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diffusione sferica delle onde sonore l'avesse condotto a dare una spiegazione
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falsa de'tubi parlanti e del Portavoce. </
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>“ Per canali rinchiusi so molto bene
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potersi parlar di lontano, ma in questi non vi è artificio per conto di rifles
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sione, ma semplicemente mantengono la voce gagliarda per la superficie
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tersa del canale, e per il tremito dell'aria che, senza patir turbamento per
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la strada, incorrotto perviene all'orecchio ” (ivi, pag. </
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>80). </
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>La ragion fisica del diffondersi i suoni per l'aria dipendente dall'altra
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ragione del loro procedere in onde rarefatte e condensate, come sagacemente
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aveva avvertito già il Benedetti, l'ebbe finalmente l'Acustica ordinata in pro
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posizioni dimostrate con rigore geometrico nel II libro de'Principii di Filo
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sofia neutoniana. </
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>La XLIII di quelle proposizioni fu che cacciò dall'Acustica
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il dannoso errore stoico delle onde sonore propagate nell'aria dalla percus
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sione de'corpi, a quel modo che si propagano le onde circolari nell'acqua
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percossa, per esempio, dal cader di una pietra. </
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>“ Nam partes corporis tre
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muli, dice ivi il Newton spiegando il concetto antico del Benedetti, vicibus
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alternis eundo et redeundo, itu suo urgebunt et propollent partes medii sibi
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proximas, et urgendo compriment easdem et condensabunt: dein reditu suo
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sinent partes compressas recedere et sese expandere. </
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>Igitur partes medii
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corpori tremulo proximae ibunt et redibunt per vices, ad instar partium
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corporis illius tremuli, et qua ratione partes corporis huius agitabant hasce
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medii partes, hae similibus tremoribus agitatae agitabunt partes sibi proxi
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mas, eaeque similiter agitatae agitabunt ulteriores, et sic deinceps in infi
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nitum ” (Genevae 1740, pag. </
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>353). </
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>Avendo così spiegato in questa come nella precedente proposizione il
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moto progressivo dell'onda aerea, che riceve i suoi impulsi dal continuo di
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latarsi delle parti addensate verso i precedenti e successivi intervalli rima
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sti rarefatti; dimostra il Newton in che modo, supposto che in A (fig. </
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>54)
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sia un corpo sonoro, ed RS un ostacolo, in mezzo al quale sia aperto un
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piccolo foro BC, s'oda il suono non solo dentro il cono APQ, com'avver-</
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archimedes
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