1Ma è falso che gli Accademici si fossero mai lusingati, come l'Olandese as
serisce, avendo anzi sinceramente confessato l'infelice successo de'loro stu
dii, la quale infelicità di successo non fu occasionata dal grande e compli
cato apparecchio degli strumenti, ma dal creder che si dovesse o si potesse
tener assolutamente separato il corpo sonoro dal recipiente del vuoto, e dal
non aver pensato che bastava frapporvi un corpo anelastico, il quale impe
disse al tremore di comunicarsi e tradursi dal di dentro al di fuori.
serisce, avendo anzi sinceramente confessato l'infelice successo de'loro stu
dii, la quale infelicità di successo non fu occasionata dal grande e compli
cato apparecchio degli strumenti, ma dal creder che si dovesse o si potesse
tener assolutamente separato il corpo sonoro dal recipiente del vuoto, e dal
non aver pensato che bastava frapporvi un corpo anelastico, il quale impe
disse al tremore di comunicarsi e tradursi dal di dentro al di fuori.
Così insomma con maravigliosa facilità riuscita la bella esperienza, che
erasi in principio rappresentata come non superabile ad ogni argomento del
l'arte, venivasi con essa a dimostrar che l'etere, sottilissimo mezzo propor
zionato ad operar sensibilmente sopra l'organo della vista, sfuggiva per quella
sua sottigliezza alle percezioni dell'organo dell'udito accomodato a non rice
ver che le impressioni dell'aria o di qualche altro corpo più crasso. Que
sto principalmente tendeva a dimostrar l'esperienza del timpano o del cam
panellino nel vuoto diffusa oramai, in sul cominciar del secolo XVIII, in
tutte le scuole, ma il Nollet notava ch'era la gentile esperienza tirata ge
neralmente a diversa intenzione, a servir d'argomento cioè a concludere che
l'aria è il solo mezzo idoneo alla propagazione del suono (Lezioni di Fi
sica, trad. ital., T. III, Venezia 1762, pag. 273). Aveva inoltre il francese
Autore delle Lezioni di Fisica precedentemente notato che da nessuno si
pensava a que'tempi potersi altresi diffondere il suono ne'solidi e ne'li
quidi, ond'è ch'e'crede essere stato egli il primo a far l'esperienza della
diffusion del suono per l'acqua, sommergendo una sveglia chiusa dentro una
cassetta in un gran vaso cilindrico pieno d'acqua ripurgata dall'aria (ivi,
pag. 272).
erasi in principio rappresentata come non superabile ad ogni argomento del
l'arte, venivasi con essa a dimostrar che l'etere, sottilissimo mezzo propor
zionato ad operar sensibilmente sopra l'organo della vista, sfuggiva per quella
sua sottigliezza alle percezioni dell'organo dell'udito accomodato a non rice
ver che le impressioni dell'aria o di qualche altro corpo più crasso. Que
sto principalmente tendeva a dimostrar l'esperienza del timpano o del cam
panellino nel vuoto diffusa oramai, in sul cominciar del secolo XVIII, in
tutte le scuole, ma il Nollet notava ch'era la gentile esperienza tirata ge
neralmente a diversa intenzione, a servir d'argomento cioè a concludere che
l'aria è il solo mezzo idoneo alla propagazione del suono (Lezioni di Fi
sica, trad. ital., T. III, Venezia 1762, pag. 273). Aveva inoltre il francese
Autore delle Lezioni di Fisica precedentemente notato che da nessuno si
pensava a que'tempi potersi altresi diffondere il suono ne'solidi e ne'li
quidi, ond'è ch'e'crede essere stato egli il primo a far l'esperienza della
diffusion del suono per l'acqua, sommergendo una sveglia chiusa dentro una
cassetta in un gran vaso cilindrico pieno d'acqua ripurgata dall'aria (ivi,
pag. 272).
Benchè sia questa veramente l'opinion comune che avevano i Fisici
a'tempi del Nollet in Francia, non è da tacer che in Italia, un secolo prima,
Niccolò Aggiunti, rigoglioso e ubertoso ramo che troppo presto la morte re
cise dall'albero della scienza, aveva avvertito come talora il suono si diffonde
con più intensità ne'solidi che nell'aria, e l'argomentò da due varie espe
rienze tolte dal ricco armario de'fanciulleschi trastulli e da lui stesso scelte
e applicate al proposito con filosofico acume. Fu pure il medesimo Aggiunti
il primo a dimostrar con facili esperienze che il suono si diffonde anco per
l'acqua, e a congetturar che diffonderebbesi pure, benchè con tenor vario
anco nell'olio, di che e di molte altre dottrine acustiche ben più importanti,
recheremo in fine del presente capitolo i documenti.
a'tempi del Nollet in Francia, non è da tacer che in Italia, un secolo prima,
Niccolò Aggiunti, rigoglioso e ubertoso ramo che troppo presto la morte re
cise dall'albero della scienza, aveva avvertito come talora il suono si diffonde
con più intensità ne'solidi che nell'aria, e l'argomentò da due varie espe
rienze tolte dal ricco armario de'fanciulleschi trastulli e da lui stesso scelte
e applicate al proposito con filosofico acume. Fu pure il medesimo Aggiunti
il primo a dimostrar con facili esperienze che il suono si diffonde anco per
l'acqua, e a congetturar che diffonderebbesi pure, benchè con tenor vario
anco nell'olio, di che e di molte altre dottrine acustiche ben più importanti,
recheremo in fine del presente capitolo i documenti.
Non si vuol tacere altresì che nell'esperienza della diffusion del suono
per l'acqua il Nollet, il quale credette essere stato il primo a farla, fu pre
venuto dagli Accademici del Cimento, benchè la loro intenzion principale
fosse alquanto diversa, e benchè solamente parecchi anni dopo, il Targioni,
togliendola da'Diarii ne divulgasse la notizia nel suo T. II, P. II, dove ap
punto si legge: “ A'dì 5 Luglio 1657. Per usare ogni possibil diligenza nel
riconoscere se potessero scorgersi quei cerchi nell'acqua, per suono che esce
di sotto di essa, come si presuppone che si facciano nell'aria, si pose in un
per l'acqua il Nollet, il quale credette essere stato il primo a farla, fu pre
venuto dagli Accademici del Cimento, benchè la loro intenzion principale
fosse alquanto diversa, e benchè solamente parecchi anni dopo, il Targioni,
togliendola da'Diarii ne divulgasse la notizia nel suo T. II, P. II, dove ap
punto si legge: “ A'dì 5 Luglio 1657. Per usare ogni possibil diligenza nel
riconoscere se potessero scorgersi quei cerchi nell'acqua, per suono che esce
di sotto di essa, come si presuppone che si facciano nell'aria, si pose in un