Cambiagi, Gaetano, Guida al forestiero per osservare con metodo le rarità e bellezze della città di Firenze, 1790

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1 edificata la noſtra Città. Tornando in Chieſa
ſegue dipoi la Tribuna ove nelle pareti da Mon-
ſieur Parocel Franceſe vi fu dipinto l'adora-
zione de' Magi, e le Nozze di Cana, e la
Cupola è di Aleſſandro Gherardini con un
bello Altar maggiore corredato di ricchiſſimi
argenti particolarmente nelle feſte ſolenni.

Quindi vi è interna la Cappella de' Serragli
principiata nel 1600, ancor eſſa ragguardevo-
le, non meno per la ſtruttura di finiſſimi mar-
mi, de' quali fino al pavimento è ricoperta,
quanto per varj ornamenti di ſtatue, e di pit-
ture, che nobilmente l'adornano.
La Tavola
dell'Altare rappreſentante l'ultima Cena è
opera di Santi di Tito, la Storia della Manna
è del Paſſignano; di Iacopo da Empoli è il
Sagrifizio di Abramo.
Il ſaziar delle Turbe nel
Deſerto, e la Cena d'Emaus ſono del Cav.
Curradi; e S. Paolo che riſuſcita un Fanciullo
è del Biliverti.
La volta è di Bernardino Poc-
cetti, e ancora i Santi dipinti a freſco tra-
mezzo a detti quadri in otto nicchie: nell'altre
quattro vi ſono gli Evangeliſti di marmo, che
due ſono di Lodovico Salvetti, e i due dall'
Altare, del Pieratti.
Dopo la quale ſegue la
belliſſima Cappella di S. Antonino Arciveſcovo
di Firenze fatta fabbricare con ſomma magni-
ficenza da Averardo, e da Antonio Salviati.

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