Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di firenze, 1757

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1 ta di ſtarvi, e di eſſere ammirato e loda-
to non poco..
Di dove ſi paſſa alla
ta
PIAZZA DEL GRANO, così chiamata,
atteſochè in un loggiato aſſai comodo, di
Architettura Toſcana, vendeſi il Grano pub-
blicamente, e di qui per la ftrada del
Canto a' Soldani ſi giunge a
SAN IACOPO TRA' FOSSI, dove non tro-
veremo già le belle Tavole d'Andrea del
Sarto, che tanto eloquentemente furono ce-
lebrate dal Bocchi, e da varj Scrittori di
primo grido, avvengachè ſono già ſtate
traſportate nel Real Palazzo de' Pitti: tro-
veremo bensì le Copie delle medeſime, una
delle quali è così bella, che ſebben copia,
è nondimeno tenuta in gran pregio; e il
quadro della Soffitta vagamente colorito
dal Gherardini.
Da queſta Chíeſa ſi può
andare per due ſtrade alla Piazza, e Chie-
ſa di Santa Croce, che una detta Via de'
Benci, dove è l'antico Palazzo de' Peruz-
zi, ora de' Celleſi, dove abitò l'Impera-
dore Paleologo, quando intervenne al Con-
cilio Fiorentino, e l'altra detta Borgo San-
ta Croce, nella quale ſono buone Fabbri-
che, ed in ſpecie il
PALAZZO de' Corſini, che ha molte bel-
le Statue antiche nel Cortile; e quello de'
Dini ricco di Pitture, ſpecialmente di San-
ti di Tito, ed una ſingolariſſima d'Andrea
del Sarto.
Giunti in fondo alle quali, ve-
draſſi la Chieſa di

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