Gallaccini, Teofilo
,
Trattato sopra gli errori degli architetti
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DEGLI ERRORI DEGLI ARCHITETTI
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difendere la fabbrica dalla pioggia, e dalle altre ingiurie eſterne, che gli poſſo-
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no cader ſopra, poſſono ricevere qualche difetto, quando ſi erra circa le materie,
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lb
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le quali, o ſono legnami, o tegole, o docce, ovvero, come ſi dice a Roma, coppi,
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lb
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dai Latini detti embrici; </
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echoid-s2250
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preserve
">o laſtre di pietre di Genova, dette lavagne, o lamine
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di bronzo, o di piombo. </
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preserve
">Si erra nella ſcelta de’legnami, quando ſi prendono le
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lb
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travi, gli arcali, o cavalli troppo gravi, o troppo ſottili, o non atti a reſiſtere
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lb
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all’umidità, o tagliati in mal punto, o mal conſervati; </
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echoid-s2252
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preserve
">e così anche ſi dee dire
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lb
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delle tavole, dei correnti, delle molle, e di tutti i legnami, che ſi adoprano nel-
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lb
/>
le armadure de’tetti. </
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echoid-s2253
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preserve
">Si fa errore, quando ſi prendono tegole, o docce mal cot-
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te, troppo ſottili, mal formate, non uniformi, nè fatte con giuſta miſura;
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lb
/>
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echoid-s2254
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preserve
">poichè non poſſono reſiſtere alle continue piogge, alle nevi, ai diacciati, e all’
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abbrugiamento del Sole; </
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echoid-s2255
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preserve
">o non ſi poſſono ben porre inſieme, e collegare,
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lb
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onde preſto ſi rompono, e ſi riducono in minute ſcaglie, o non ricuoprono bene,
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lb
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o non danno buono ſcolo all’ acqua, che piove; </
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echoid-s2256
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preserve
">e ſe non vi ſi pone diligente
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lb
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cura, rivedendo ſpeſſo i tetti, i legnami ſi marciſcono per le piogge, e l’umido
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lb
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penetra nelle mura, ne’palchi, nelle volte, e tutta la fabbrica ſi diſpone alla ro-
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lb
/>
vina. </
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echoid-s2257
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preserve
">Nell’uſar le pietre di Genova ſiamo ſicuri di non errare, quando però ſi
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prendano le laſtre di conveniente grandezza, nè troppo ſottili, acciocchè nel con-
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lb
/>
giungerle non ſi rompano: </
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echoid-s2258
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preserve
">poichè ſi ſogliono fermare, elegare con chiodi ſopra
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le tavole; </
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preserve
">nè troppo groſſe, affinchè non aggravino ſoverchio il cuoprimento. </
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echoid-s2260
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Però io giudicherei, che i cuoprimenti fatti di queſte pietre fuſſero i migliori di
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tutti. </
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preserve
">Ma chi voleſſe pure nei cuoprimenti dei tetti uſare le tegole di terra cot-
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lb
/>
ta, potrebbe imitare gli Antichi, che formavano le tegole congiunte colle doc-
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lb
/>
ce, cioè la tegola, e la doccia tutta d’un pezzo, acciocchè in tal maniera ſi
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leghino bene infieme. </
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preserve
">E la forma di queſte tegole è ſiccome ſi vede quì ap-
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preſſo.</
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preserve
">Quando la ſpeſa non foſſe troppo grave, meglio ſarebbe il fare i cuoprimen-
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ti con tegole di bronzo, le quali farebbero reſiſtenza a tutte le ingiurie del
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tempo, benchè ſottopoſte alquanto alla ruggine, che finalmente le conſume-
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lb
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rebbe, ſebbene quelle, che ſono ſopra i Templi uſati di Roma, durino ancor
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ſenza aver ricevuto molto detrimento; </
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preserve
">al che ſi potrebbe rimediare, ſtagnan-
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lb
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dole, ovvero, ſecondo il coſtume antico, indorandole; </
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preserve
">e quando pur ciò non
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ſi faceſſe, ci baſterebbe, che fuſſero di più lunga durata di tutte l’altre. </
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preserve
">Di
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queſta maniera di tegole erano quelle dei Templi antichi, e ſpecialmente quel-
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lb
/>
le del Tempio di Giove Capitolino, dove erano le to
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unsure
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gole di bronzo indorate,
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lb
/>
con le quali poi per ordine di Papa Florio (ſiccome racconta Bernardo Ga-
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/>
mucci nel primo Libro dell’Antichità di Roma) fu ricoperta la Chieſa di San
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/>
Pietro, le quali in diverſi tempi ſono ſtate levate con occaſione della nuova
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fabbrica di detta Chieſa. </
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">Ma ſe prendiamo lamine di piombo, che ſi uſano
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ancor oggi, come in Siena nel tetto della Cattedrale, le quali non ſono tanto
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lb
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durevoli, quanto quelle di bronzo, o di rame, per cagione della ceruſſa, che
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vi s’impone, e le conſuma; </
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">e per la molta impoſitura di eſſa ſi fanno più
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gravi. </
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">Finalmente potremmo errare, o facendole troppo ſottili, per moderar la
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ſpeſa, perchè in tal modo ſon più durevoli; </
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">poichè si logorano preſto, e si
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ſollevano dai venti: </
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preserve
">o conficcandole male ſopra il tavolato del cuoprimento,
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mentre quando ſono mal confitte, ſono ſollevate dai venti; </
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preserve
">onde il cuopri-
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lb
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mento reſta in parte ſcoperto, e vi penetra l’acqua delle piogge, la quale in
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lb
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breve ſpazio di tempo infracida i legnami. </
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preserve
">Ma i cuoprimenti, che non </
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