Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di Firenze, 1767

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1 quella della Scultura, e del terzo quella
della Pittura; e di lui è pure il Ritratto di
Michelagnolo.
Sono dipoi da oſſervarſi le
memorie del dotto Antiquario Senator Fi­
lippo Buonarroti, e del noto Bottanico Pie­
tro Micheli.
Segue la terza Cappella, dov'
è dipinto da Giorgio Vaſari, quando Criſto
porta la Croce al Calvario: la Tavola quar­
ta rappreſenta l'Ecce Homo, ed è fattu­
ra di Jacopo di Meglio.
Aleſſandro del Bar­
biere dipinſe la quinta, in cui ſi figura la
flagellazione alla Colonna; la ſeſta dov'è
dipinto Noſtro Signore quando fa Orazione
nell'Orto, è opera di Andrea del Minga;
appreſſo la qnale è la Cappella de' Caval­
canti, ove ſi ammira ſcolpita in macigno
la Vergine Annunziata dall'Angiolo, fat­
ta con ſingolare artifizio dal celebre Dona­
tello; ed allato vi è il Sepolcro di Leonar­
do Aretino, inſigne Scrittore d'Iſtorie.

Finalmente la ſettima Cappella ha una Ta­
vola già cominciata dal Cigoli, e finita dal
Bilivelti, in cui ſi rappreſenta l'entrata
di Criſto in Geruſalemme.
Nella Croce
della navata trovaſi la Cappella de' Barbe­
rini, dov'è ſepolto in eſſa Franceſco da
Barberino, Dottore, e Poeta, ed in eſſa
è una Tavola dipinta dal Naldini, che rap­
preſenta quando San Franceſco riceve le
Sacre Stimate; vi è anco la Cappella de'
Calderini allato alla Sagreſtia tutta incro­
ſtata di marmi Carrareſi, e ornata di
belle Pitture, la prima delle quali rappre­

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