Heron Alexandrinus, Di Herone Alessandrino De gli automati : ouero machine semoventi, libri due, 1589

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8 ua profeſsione del Sacerdotio, laquale m’ha poſto
alle
mani altri ſtudij il ſonno loro era per dιuen-
tarne
morte, ſe adiſtanza del Conte Giulio Tie-
ni
, gentilhuomo di honor atiſsime qualit à, e ſtu-
dioſo
delle coſe d’ingegno, io non gli haueſsiriſue-
gliati
, e ſcoſsi dalla poluere.
Parendomi dun-
que
giusto che deſti, &
in vn certo modo rauui-
uati
da lui come giuſti, e conoſcenti haueſſero da
impiegarſinel
ſeruicio ſuo, à lui haueua deſtina-
to
di donargli:
ma mentre l’operaer aerper laſciar-
ſi
vedere, ildetto Signore, conmolto rammarico
de
buoni, fu chiamato à miglior vita.
Rimaſa
dunque
l’opera biſognoſa di protettore, giudicai
di
non potere meglio appoggiarla, che alla perſona
diV
.
S. Illustriſs. come a quella, che oltr a la nobil-
del ſangue risplende ditutti quei lumi che ſo-
gliono
con molta marauiglia coſi rare volte ve-
derſiraccolti
in vn ſuggetto.
Alei dunque, par-
te
per l’aſſoluta cognitione che tiene di questi ſtu-
, parte per l’amicitia che haueua col detto Si-
gnore
, dedico queſta mia fatica, deſideroſo ch’el-
la
ſi degnidi darle luogo fr a l’altre opere d’ingegno
dellequali
coſi copioſamente ſi vede adornato il
ſuo
nobiliſsimo ſtudio.
Le figure, che già per l’an-
tichità
, e per l’ignoranza de copiatorierano aff

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