1fra noi, quella di saper dir cose che nessuno intende, o che cia
scuno può intendere a suo modo e ritrovarci il suo; arte dalla quale
dipende così la fortuna incontrata da Giordano Bruno, come quella
incontrata da tanti sistemi di Filosofia, e da tanti libri di lettera
tura, specialmente tedesca.
scuno può intendere a suo modo e ritrovarci il suo; arte dalla quale
dipende così la fortuna incontrata da Giordano Bruno, come quella
incontrata da tanti sistemi di Filosofia, e da tanti libri di lettera
tura, specialmente tedesca.
VIII.
Il soggetto, che ci è capitato a trattar fra mano, è di tale e
tanta importanza, che non si vuol passar da noi senza riflettere un
po'da senno sopra l'indole e i meriti di questi tanto famigerati
razionalisti. E quanto all'indole, a noi sembra per verità che non
differiscano dagli stessi peripatetici, anzi egli è certo che proseguono
e professano i medesimi principii, che son quelli di sostituire i pla
citi della ragione alla realtà de'fatti naturali. Non si sa perciò com
prender da noi, com'essendo così, intendano gli uni di contrapporre
i loro metodi e le loro dottrine ai metodi e alle dottrine professate
dagli altri. Il Telesio, il Patrizio, il Bruno e il Campanella, seguono
precisamente gli esempii di Aristotile, accomodando la Natura ai
loro proprii cervelli, e se ne dilungano in questo solo, in dir cioè
che il Filosofo antico non aveva accomodate le cose tanto bene, e
che perciò credono, coi loro nuovi sistemi, di averle accomodate
molto meglio di lui.
tanta importanza, che non si vuol passar da noi senza riflettere un
po'da senno sopra l'indole e i meriti di questi tanto famigerati
razionalisti. E quanto all'indole, a noi sembra per verità che non
differiscano dagli stessi peripatetici, anzi egli è certo che proseguono
e professano i medesimi principii, che son quelli di sostituire i pla
citi della ragione alla realtà de'fatti naturali. Non si sa perciò com
prender da noi, com'essendo così, intendano gli uni di contrapporre
i loro metodi e le loro dottrine ai metodi e alle dottrine professate
dagli altri. Il Telesio, il Patrizio, il Bruno e il Campanella, seguono
precisamente gli esempii di Aristotile, accomodando la Natura ai
loro proprii cervelli, e se ne dilungano in questo solo, in dir cioè
che il Filosofo antico non aveva accomodate le cose tanto bene, e
che perciò credono, coi loro nuovi sistemi, di averle accomodate
molto meglio di lui.
La similitudine, dall'altra parte, e la parentela fra la Filosofia
vecchia e la nuova, è confermata dal veder che poi i frutti sono
stati gli stessi. Se infecondi dello scoprimento di nuove cose in
natura sono stati i peripatetici, i razionalisti si son mostrati più
infecondi che mai. Le idee sparse per tanti loro libri ammirati son
simili a nuvole agitate dai venti o dlpinte di bei colori, ma da cui
non si spreme una stilla a rinfrescar le arsure dell'assetata cam
pagna. Un indizio però più sicuro che quelle due scuole apparten
gono alla medesima stirpe è il vederle ambedue affette dal medesimo
peccato originale, peccato, che secondo s'accennò altrove, consiste
nella vanità e nell'orgoglio. I dialoghi delle Due Nuove Scienze
contenevano bene altre novità di quelle così pomposamente annun
ziate dalle due Nuove Filosofie sulla Natura del Telesìo e del Pa
trizio: e Galileo stesso ebbe a cogliere Aristotile in fallo, in bene
vecchia e la nuova, è confermata dal veder che poi i frutti sono
stati gli stessi. Se infecondi dello scoprimento di nuove cose in
natura sono stati i peripatetici, i razionalisti si son mostrati più
infecondi che mai. Le idee sparse per tanti loro libri ammirati son
simili a nuvole agitate dai venti o dlpinte di bei colori, ma da cui
non si spreme una stilla a rinfrescar le arsure dell'assetata cam
pagna. Un indizio però più sicuro che quelle due scuole apparten
gono alla medesima stirpe è il vederle ambedue affette dal medesimo
peccato originale, peccato, che secondo s'accennò altrove, consiste
nella vanità e nell'orgoglio. I dialoghi delle Due Nuove Scienze
contenevano bene altre novità di quelle così pomposamente annun
ziate dalle due Nuove Filosofie sulla Natura del Telesìo e del Pa
trizio: e Galileo stesso ebbe a cogliere Aristotile in fallo, in bene