Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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8175SECONDO. eſſe vim, & elaterium aeris, qui apertum tubi orificium ſubintrans,
Hydrargirum impendentem, ſurſum uerſus pellit.
Nam quo @inſtan-
te, celeriuſculè tubi orificium ex stagnante Hydrargiro educitur, ex-
tans Mercurius vna cum tubo alleuatur, non totus;
nam porciunculæ
quædam in inferius vaſculum delabuntur:
vnde tubi orificio plenè ex-
tra ſuperficiem alleuato, incumbens aer, quaſi perſentiſcens impen-
dentem Mercurium, aliquid de ſua grauitate deperdidiſſe, &
iam
ſolito leuiorem, ſtatim orificium irrumpit, Mercuriumq;
non abſque
impetu ad tubi verticem propellit.
Secundi Phænomeni cauſa, & ra-
tio videtur bæc:
quoniam dum leniter, lentoque gradu tubi orificium,
è refuſo Mercurio in apertum aerem ſuſtollo, nihil omnino impẽdentis
Hydrargiri, in inferius vaſculum delabitur;
_Matem._ Si fermi caro Sig. Conte, che poi ſeguitarà. Io dubito
grandemente di queſte ſuppoſitioni, che in pratica non ſe-
gua tutto il contrario, cioè che non ſolo nell’alzamento ve-
loce nulla dell’argento viuo della fiſtola cada nel vaſo, ma
che più toſto di quello dal vaſo ſegua quello della fiſtola.
Al
contrario nell’alzamento fatto pian piano, che almeno ſe
non cade di quello della fiſtola nel vaſo, certo di quello del
vaſo non ſegua quello della fiſtola.
E la ragione è, perche
nella preſta trattione, nella quale ſi debba farela ſeparatione
di due corpi, vno ſegue l’altro;
ilche nõ ſi fà nella trattione
lenta.
Sc vn quadrello ſarà ſopra vn’altro, ſe con preſtezza
alzerò il ſuperiore, l’inferiore lo ſeguirà per qualche poco;
il che non ſuccede ſe alzarò pian piano. Così ſe vn galleg-
giante ſi vorrà cauar dall’acqua con preſtezza, ſi vedrà non
poco alzamento di queſta, il quale non riuſcirà così grande
nella cauata piaceuole.
Mà queſti miei dubii ſiano come
non detti.
Concediamo pur anco al Signor Sinclaro, che ſia
vero quanto dice;
vediamo pure il rimanente della cauſa
della diſparità, ch’aſſegna.
Conte. Sed integer cylindrus, iuſtum renitentis aeris æquipodivm ſimul
cum tubo alleuatur:
vndè quaſi perſentiſcens ille, impendentem Hy-
drargirum nihil de ſua grauitate amiſiſſe, &
ſibi etiam viribus pa-
rem permanere, illum ſuo loco pellere nequit.
_Matem._ Io non mi poſſo perſuadere in conto a lcuno, che queſt’-
effetto prouenga dalla ſola grauità, &
elaterio dell’aria; per-
che già la grauità dell’aria eſercita tutto il ſuo momento,

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