Alberti, Leon Battista, L' architettura

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8379LIBRO TERZO. letto mouibile, ſopra il quale le s’hanno a poſare che per altro: Onde mentre le
ſi
adattano, ſon certo piu facili ad eſſere moſſe dalle mani de gli Artefici, che per
congiugnerle
inſieme le maneggiano.
Ma giouerà certo molto il metterui ſot
to
alcun letto ſimile, quaſi che un moruido guanciale:
accioche le pietre, ſotto il
grauiſsimo
peſo, non ſi infranghino.
Sono alcuni, che doue e’ ueggono hor
115 quà hor nelli edificij antichi, pietre grandi commeſſe inſieme, che fra le loro
congiunture
par che habbino terra roſſa;
ſi penſano che gli antichi la uſaſſero in
cambio
di calcina.
Queſto non mi pare ueriſimile, & maſsime per queſta ca-
gione
, che io ueggo amendue le loro ſuperficie, ma una ſola intriſa di tal ma-
teria
.
Accade ancora circa le mura alcuna altra coſa, da non ſe ne fare beffe.
2210 Imperoche e’ non ſi debbe fare un muro con furioſa preſtezza; & ammaſſarlo
quaſi
mano tumultuaria, ſenza leuarne le mani:
ſi deue ancor, incomiucia
ta
l’opera, mandarla in lungo con pigra infingardaggine;
che e’ paia quaſi che tu
muri
maluolentieri;
ma ſi debbe ſeguitare il lauoro, modo, & ragione, che ui
ſia
una certa preſtezza, congiunta inſieme con maturo conſiglio, &
diligen-
3315 za.
Quei, che ſanno, uietano lo alzare dello edificio, ſino a tanto che quel-
la
parte, che era fatta prima, non habbia fatto bene la preſa:
Imperoche il la-
uoro
freſco, &
tenero, eſſendo ancora debole, & reſolubile; non potrà mai ſop-
portare
quello, che tu gli murerai addoſſo.
Puoſsi certamente uedere chel:
Rondini ammaeſtrate da la natura, quando fanno i loro nidi; non pongono
4420 mai a caſo le prime loro impiaſtrature, ne palchi;
le quali ſeruano per fon-
damento
, &
baſa dell’opera loro; ne pongono ancora a caſo, le ſeconde im-
piaſtrature
addoſſo a queſte;
ma intralaſciando l’opera, fino a tanto chei lo-
ro
primi impiaſtramenti ſi ſieno ſecchi;
maturamente, & ſenſatamente di-
poi
edificano.
Dicono che la calcina ha fatto la preſa, quando ella ha gitta-
5525 tato fuori una certa lanugine, o uero un fiore, conoſciuto da Muratori.
Di quante in quante braccia ſi habbia a intralaſciare il lauorare, ce ne auuer-
tirà
la groſſezza di eſſo muro, &
la temperie del luogo, & del Cielo. Quando
tu
giudicherai da douerſi intralaſciare, coprirai la ſommità dello edificio con
Strami
accioche il uento, o il Sole, non conſumi il neruo della Calcina, &
la
6630 ſaccia piu toſto diuentare uana, che raſciugarſi, o fare preſa in debito tempo.
Quando tu ricomincerai a muraruì, gettaui molta, & molta acqua chiara; fi-
no
a tanto, che la ſi inzuppi bene:
Et che le polueri, ſi mandino con l’acqua
uia
;
accioche non ui reſtino fomenti da generare fichi ſaluatichi. Non è co-
ſa
alcuna che piu faccia l’opera ſoda, &
ſtabile, che il bagnare le pietre con mol-
7735 ta acqua.
Et dicono che la pietra non è ben bagnata, ſe rompendola non truo
uile
faccie ſue inſin bene adentro, humide, &
quaſi diuentate nere per tutto.
Aggiugni a queſte coſe, che nel murare, in tutti i luoghi, ne quali forſe alcuno,
poteſſe
deſiderare, o per uarie commoditati dello edificio, o per ſuoi piaceri;

altri
uani, giu per lo andare delle mura;
biſogna tirare archi, ſotto i quali ſca-
8840 uato dipoi il muro, habbia l’arco ſicura &
nata con eſſo lui ſedia, da ripoſarſi.
ſi può dire quanto la forza, & i nerui della muraglia ſi indeboliſchino, tol-
tane
uia alcuna uolta una pietruza ben minima.
Et certo, mai ci uerrà fatto
che
noi attacchiamo una muraglia nuoua, ad una uecchia;
talmente che

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