Zanotti, Francesco Maria
,
Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre
,
1752
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DELLA FORZA DE’ CORPI
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corpo, ſagliono egualmente tutte le parti di eſso,
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e quella forza, che lo fa ſalire, dee produrre
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tante ſalite, quante ſono eſse parti. </
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">Ma tutto ciò
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non fa nulla al caſo noſtro, in cui vogliamo eſse-
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re ſempre eguale la maſsa. </
s
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preserve
">E ciò poſto, come non
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dovrà aggiungerſi alle potenze, che avete det-
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lb
/>
to, et all’ inerzia un’ altra forza, che ſia pro-
<
lb
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porzionale allo ſpazio, cioè al quadrato del-
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lb
/>
la velocità? </
s
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">Voi dite beniſſimo, riſpoſi; </
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echoid-s891
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preserve
">per-
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/>
chè ora a voi piace di prendere la ſalita come un’
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/>
effetto; </
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<
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preserve
">e perciò dovete immaginar nel corpo una
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forza, che ſia ad eſſa porporzionale. </
s
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">Ne io nego,
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che voi poſſiate prendere, come effetto, tutto che
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volete; </
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">e così fingervi quante forze volete. </
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echoid-s895
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preserve
">Nego
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bene, che la ſalita del corpo ſia veramente un’
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effetto, e che debba eſſere al mondo una parti-
<
lb
/>
colar forza deſtinata dalla natura a produr le ſa-
<
lb
/>
lite. </
s
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<
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">E dico, che nel ſalire non ha altro effetto,
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lb
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ſe non che il movimento prodotto già da una
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qualche potenza, il quale eſſendo rivolto all’ in-
<
lb
/>
sù, chiamaſi per noi ſalita; </
s
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">e ſi conſerva per l’
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inerzia, finchè ſia da una potenza contraria to-
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lb
/>
talmente diſtrutto; </
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preserve
">ne altra forza vi ſi ricerca. </
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echoid-s899
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preserve
">E
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quando bene vi ſi ricercaſſe una particolar for-
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/>
za, che produceſſe la ſalita, io non ſo anche,
<
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/>
perchè ſe la voleſſero i Leibniziani miſurare col
<
lb
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quadrato della velocità. </
s
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<
s
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echoid-s900
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">Oh diranno, riſpoſe il Si-
<
lb
/>
gnor Marcheſe: </
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preserve
">perchè quella forza ſi miſurerebbe
<
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dalla ſalita, e la ſalita ſi miſura dallo ſpazio, e lo ſpa-
<
lb
/>
zio è proporzionale al quadrato della velocità.</
s
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