Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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à i principij.
TOM. Non starò à dilatarmi
molto in queſta materia, come fanno alcuni,
perche il tempo è breue.
Dico dunque che il

matematico ſi ſerue, & ſi può ragioneuol­
mente ſeruire dell'ordine riſolutiuo, ma non
gia del metodo, cioè ſi ſerue della riſolutione
per ritrouare l'ordine che è tra la cauſa, & il
cauſato, & per conoſcere parimente ſe quelli
principij ſono immediati, & cagionc di tale
effetto, & non per fare che ſieno conoſciuti
eßi principij per mezo de gli effetti, ò prin­
cipiati, ouero le cauſe per mezo de cauſati;
&seccone un particolare eſſempio.
Il matema
tico diſcorre dalla paßione poſteriore, che è
che il triangolo habbia tre angoli eguali à
due retti, la qual paßione ( accioche non ne
intrichiamo, & accio anche uſiamo li termi­
ni matematici ) la chiamarò B. & quella
paßione che è prima di lei, la chiamarò A.
laquale è l'angolo eſtrinſeco eſſere equiualen­
te à due oppoſiti intrinſeci.
Col mezo della
riſolutione, ouero diſcorſo che farò dal B.
al A. non trouarò, & chiarirò aſſolutamen­
te queſta A. ma notarò ſolamente queſta con­
ditione, che eſſa A. è cauſa adequata di
eſſa B. perche tra l'una, & l'altra non cade
mezo, & da qui uerrò in cognitione dellor­
dine che dcue eſſere tra loro, cioè che l'A.

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