Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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Ben più sdegnoso, perchè più irritato, è l'animo di Leonardo
da Vinci, che scrive così contro i filosofi schonfiati e pomposi, non
ritrovatori di cose nuove, ma recitatori e trombetti delle opere al­
trui. “ Se, bene, come loro, non sapessi allegare gli autori, molto
maggiore e più degna cosa allegherò allegando l'esperienza maestra
ai loro maestri ”. (Libri Histoire et cet.
T. III, Paris 1840, pag. 238).
2[Figure 2]
Amerigo e Leonardo, che basterebbero per se stessi a provare
come la scienza della Natura si ricoverò ne'suoi primi principii
altrove che per gli alloggiamenti de'Filosofi, non sono soli: essi
rappresentano un ordine di persone, che attende all'esercizio o delle
arti utili, o delle arti belle; ordine a cui principalmente apparten­
gono Dante Alighieri, Cristoforo Colombo, Leon Battista Alberti.

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