Borro, Girolamo, Del flusso e reflusso del mare, 1561

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              ſteſſa: & come nello animo della bella donna mia è la pudi­
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              citia, la prudenza, la modeſtia, & vi ſono tutte le altre gratie;
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              lequali fanno vna miſurata proportione belliſsima da inten
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              derſi, coſi in Dio ſono tutte le virtù, per loro propria natu­
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              ra infinitamente perfette, vi è l'ornamento di tutto il mon­
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              do, chiamato mondo intelligibile, ilquale altro
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              è che vna
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              ordinatiſsima moltitudine di tutte le Idee delle coſe create;
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              nella maniera, che nella mente dello artefice, è vna Idea, ò
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              vero ſimilitudine di quello edificio, che egli vuole fabrica­
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              re, di cui altra volta ſi diſſe, à baſtanza. </s>
              <s>Queſte Idee in Dio
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              fanno vna miſura proportionatiſsima; laquale non è bella,
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              ma è la iſteſſa bellezza; amata à pieno ſolamente da lui, &
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              da noi, quanto porta la debolezza delle noſtre piccole for­
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              ze, quiui inalzate per lo mezzo di queſte altre baſſe bellez­
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              ze, & particolarmente, per lo mezo d'una belliſsima don­
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              na. </s>
              <s>Queſta è l'iſteſſa felicitâ, & chiunque amando tan­
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              to alto arriua è ſempre beato, ſenza neſſuna miſeria, &
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              è ben dritto, che coſi ſia, perche ſe le bellezze ſole del
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              gratioſo corpo della mia diuiniſsima donna da queſti no
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              ſtri occhi tenebroſi vedute, lequali però altro non ſo­
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              no, che ombre di vera bellezza, ſe vn ſolo de ſuoi ſguardi,
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              ſe vn ſolo de ſuoi dolciſsimi accenti, con tanto diletto muo
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              ue chiunque la mira, & nell'animo di chiunque la contem­
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              pla tanto gran fuoco accende di ſuaue amore, & con tanto
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              piacere, che ogni altra conſolatione, quantunque grande à
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              queſta vna paragonata non par nulla, che felice merauiglia?
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              <s>che beato ſtupore dobbiamo noi credere, che ſia quello, che
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              occupa le anime, che penetrano alla bellezza dell'animo di
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              lei, che è ſopra tutte le altre coſe belle bello? </s>
              <s>& quindi ſal­
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              gono alla bellezza diuina? </s>
              <s>che dolce fiamma amoroſa, che
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              incendio ſuaue in tal caſo è quello, che naſce dalla fonte del
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              la ſuprema & vera bellezza diuina, eterno, e ſtabile princi­
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              pio mezzo & fine d'ogni altra bellezza? </s>
              <s>qui l'amante ſi di­
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              letta, & con ſtupore fuor d'ogni merauiglia di ſe ſteſſo vſci­
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              to, è dalla diuina bellezza tanto inalzato, che egli anche mor </s>
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