1pesse condensare, e quasi trafugare una proposizione di scienza di
mostrata, in un semplice inciso, molti si potrebbero recare esempi,
de'quali nonostante può bastare uno solo, che si toglie dalla t. 17
del XII canto del Paradiso. Per la lunga foga i commentatori
tutti intendono la distanza del sole nel parallelo di longitudine,
ma è chiaro che dee intendersi della lunga foga del mare, per cui,
a cagione della convessità della superficie delle acque, si nasconde
la vista delle cose lontane. Ecco in due parole risoluta una que
stione, che dette occasione fra'dotti di que'tempi a tante contro
versie; Questione che Dante stesso trattò in Verona, il dì 20 di
Gennaio 1320, in una eruditissima dissertazione latina.
mostrata, in un semplice inciso, molti si potrebbero recare esempi,
de'quali nonostante può bastare uno solo, che si toglie dalla t. 17
del XII canto del Paradiso. Per la lunga foga i commentatori
tutti intendono la distanza del sole nel parallelo di longitudine,
ma è chiaro che dee intendersi della lunga foga del mare, per cui,
a cagione della convessità della superficie delle acque, si nasconde
la vista delle cose lontane. Ecco in due parole risoluta una que
stione, che dette occasione fra'dotti di que'tempi a tante contro
versie; Questione che Dante stesso trattò in Verona, il dì 20 di
Gennaio 1320, in una eruditissima dissertazione latina.
Del resto, se il gran Vate pieno di tutta scienza, non precorse
i tempi di Galileo, con nessuna importante scoperta, preparò senza
dubbio dalla lontana quel sicuro metodo di osservare la Natura,
che fu poi fecondo di ogni più bella e più nuova scoperta. Se nulla
scopri di nuovo nella fisiologia delle piante, pure attentamente ne
osservò i fiori e le foglie, e ne descrisse i moti prodotti dalla luce
e dal calore. Se non pose i fondamenti all'Idraulica, presentì pure
in qualche modo, che le acque stesse sottostavano a una legge, in
quel loro correre apparentemente scomposto, e se va ripetendo le
viete dottrine aristoteliche intorno a molti fatti di Meteorologia,
pur gli osserva e gli descrive, non accomodandoli alla sua propria
ragione, ma ricevendoli tali e quali glieli porge sotto gli occhi la
Natura.
i tempi di Galileo, con nessuna importante scoperta, preparò senza
dubbio dalla lontana quel sicuro metodo di osservare la Natura,
che fu poi fecondo di ogni più bella e più nuova scoperta. Se nulla
scopri di nuovo nella fisiologia delle piante, pure attentamente ne
osservò i fiori e le foglie, e ne descrisse i moti prodotti dalla luce
e dal calore. Se non pose i fondamenti all'Idraulica, presentì pure
in qualche modo, che le acque stesse sottostavano a una legge, in
quel loro correre apparentemente scomposto, e se va ripetendo le
viete dottrine aristoteliche intorno a molti fatti di Meteorologia,
pur gli osserva e gli descrive, non accomodandoli alla sua propria
ragione, ma ricevendoli tali e quali glieli porge sotto gli occhi la
Natura.
Da leggere questo gran Libro della Natura, forse troppo fu
distratto l'Alighieri dalla lettura de'libri dei filosofi. Ma ecco suc
cedere a lui un altro grande spirito italiano, a cui la Natura stessa
ampiamente si rivelò squadernandogli innanzi agli occhi il volume
del Mondo Universo. Egli è ìl gran Cristoforo Colombo, e nessuno
meglio dell'ardito navigator genovese potrebbe stare a lato al su
blime Poeta fiorentino. Ma prima di parlar di lui, che ebbe la Na
tura per solo e immediato Maestro, dobbiamo trattenerci sopra un'al
tra grande figura d'uomo, a cui fu maestra la Natura stessa per
mezzo dell'arte.
distratto l'Alighieri dalla lettura de'libri dei filosofi. Ma ecco suc
cedere a lui un altro grande spirito italiano, a cui la Natura stessa
ampiamente si rivelò squadernandogli innanzi agli occhi il volume
del Mondo Universo. Egli è ìl gran Cristoforo Colombo, e nessuno
meglio dell'ardito navigator genovese potrebbe stare a lato al su
blime Poeta fiorentino. Ma prima di parlar di lui, che ebbe la Na
tura per solo e immediato Maestro, dobbiamo trattenerci sopra un'al
tra grande figura d'uomo, a cui fu maestra la Natura stessa per
mezzo dell'arte.
Leon Battista Alberti è costui, nato, come l'Alighieri, d'illustre
e antica famiglia fiorentina e vissuto nel secolo posteriore a quello
del Poeta, dal 1404 al 1485. Informato alle scienze dagli insegna
menti delle scuole, più forse dal proprio genio che dalle consue
tudini dei tempi, fu portato da giovane a secondare i placiti della
Filosofia platonica, la quale sodisfaceva, meglio della peripatetica,
e antica famiglia fiorentina e vissuto nel secolo posteriore a quello
del Poeta, dal 1404 al 1485. Informato alle scienze dagli insegna
menti delle scuole, più forse dal proprio genio che dalle consue
tudini dei tempi, fu portato da giovane a secondare i placiti della
Filosofia platonica, la quale sodisfaceva, meglio della peripatetica,