Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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9v
FRANCESCO TIBALDI
a quelli, nelle cui mani verrà
queſto libro.
EGli ſuole aſſai ſpeſſo intervenire,
iettor corteſe, che alcuni mettanſi
a leggere un libro, e non ſapendo
quello, che da eſſo aſpettar debba-
no, aſpettin tutt’ altro da quello,
che poi ritrovano;
di che condanna-
no il libro ſteſſo, e ſe ne dolgono;
ne avverto-
no, che il libro non è mancato forſe all’ intendi-
mento, per cui fu ſcritto, ma ſolo a quello, per
cui eſſi lo hanno letto.
Di che la colpa è bene
ſpeſſo degli autori, i quali dovrebbono nel princi-
pio delle loro opere dichiarare, e metter bene di-
nanzi agli occhi quello, che in eße aſpettar deb-
baſi;
e non permettere, che gli altri le leggeſſero
a caſo, e ſi trovaſſero finalmente del loro ſtudio,
e della lor fatica ingannati.
Il perchè avendo io
diliberato di dare alle ſtampe la preſente operet-
ta, non ſenza conſentimento del ſuo autore, con-
vengo avviſarvi di alcune coſe, acciocchè non er-
riate, e leggendola non dobbiate commettervi del
tutto alla fortuna.
E prìmamente non ba già in-
teſo l’ autore, ſcrivendo queſto libretto, di promo-
vere la quiſtione della forza viva, et

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