Heron Alexandrinus, Spiritali di Herone Alessandrino

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              in uaſi di rame; che come ſcriue Macrobio, non ſi adoperauano altri uaſi in ſi-
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              mili manifatture; che habbi medeſimamente uirtù purgatiua, quanto al corpo,
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              fù opinione di Ariſtotele, come ſi uede nelli ſuoi Problemi, nella prima ſect.</s>
              <s> e ſi
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              raccoglie da quello, che taccontano del ferro della lancia di Achille, che per eſſere
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              di rame riſanò Telepho, di doue nacque, come dice Euſtathio, il prouerbio:
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                <foreign lang="grc">γριεξηισξηε Bυξησταβεν</foreign>
              .
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              <s>D'vn vaſo, ch'empito di più ragioni di vino,
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              mandi fuora qual più ne piace per
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              l'iſteſſa cannella.</s>
              <s> XXXII.
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              <s>Eſſendo vn ſolo vaſo, vi ſi metterà dento per
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              la bocca di più ragioni vino, e per vn'iſteſſa can-
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              nella ſi potrà dopo rihauere ciaſcuno ſeparatamen_
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              te, ſi come altri eleggerà di volere: per modo, che
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              eſſendo molti a gettarui del vino, potrà ciaſcuno il
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              ſuo proprio ripigliarſi, & a punto tanto, quanto ve_
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              ne era ſtato da lui meſſo dentro.
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              Sia vn vaſo ben rinchiuſo ABCD, che habbia diuiſo il collo dal tra-
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              mezzo EF, e ſia diſpartito il vaſo in tanti luoghi, quante voremo; che
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              ſieno le ragioni del vino, e ſieno li tramezzi GH, e KL, che faccino tre
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              luoghi MNX, ne' quali ſi getti vino; ſia poi forato il tramezzo EF ſo-
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              pra ciaſcuno di quei luoghi, con fori piccolini; e ſieno anco li fori OPR,
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              dalli quali s'alzino al collo del vaſo le cannelle PSOTR
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              forate aſſie_
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              me con eſſo; & intorno a ciaſcuna di quelle cannelle ſieno diuerſi fori
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              nel tramezzo EF a guiſa di criuello, per doue il vino paſſi ne' luoghi diſſe-
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              gnati.</s>
              <s> Quando voremo dunque verſarui dentro qual ſi ſia di quei vini,
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              ſerraremo con le dita le bocche ST
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              , e verſaremo il vino nel collo
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              ,
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              ma egli non andarà in niun loco, percioche l'aria riſerrata là dentro in
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              quei luoghi, non hà per doue vſcire; ma quando apriremo qualch'vna
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              delle bocche ST
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              , vſcirà per eſſa l'aria, che era in quel luogo, là doue el-
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              la riſpondeua, & il vino entrerà per li fori del tramezzo EF; dopoi chiu-
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