Del Bruno, Raffaelo, Ristretto delle cose piu' notabili della citta' di firenze, 1757

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1 cellenza, la maeſtà, la grazia; e la va-
ghezza di queſta Fabbrica?
Tentarono già
molti eruditi Scrittori di deſcrivere diſtin-
tamente le ſue bellezze, ma diedero a di-
vedere, che nelle lodi di Michelagnolo, e
di queſt'opera inſigne, era manchevole;
ed inſufficiente fino l'iſteſſa eloquenza.

Siaſi dunque contento il Foreſtiero, che
tralaſciando il diviſare de' ſuoi pregj, ac-
cenni ſolo, che il primo Sepolcro all'en-
trare è di Giuliano de' Medici Duca di
Nemurs, e Fratello di Leone X., ſopra di
cui v'è il ſuo Simulacro di mano del Buo-
narroti, e le due Statue appreſſo, una il
Giorno, l'altra la Notte figurano: e che
nel ſecondo Sepolcro fatte per Lorenzo de'
Medici Duca d'Urbino, e ſopra pure v'è
il ſuo Simulacro della medeſima famoſa
mano, l'altre due Statue rappreſentano il
Crepuſcolo, e l'Aurora.
Si vede ancora
di mano di Michelagnolo una Madonna
col bambino in braccio.
E perchè fuori
delle ſette Statue di mano del Buonarroti,
ſi vedono due Figure de' Santi Coſimo, e
Damiano, ſappia, che la prima è del
Montorſoli, e la ſeconda di Raffaello da Mon-
telupo, ambedue Scultori eccellenti.
Nella
vecchia Sagreſtia, fabbricata col diſegno di
Filippo di Ser Brunelleſco, di cui pur an-
co fu tutta l'Architettura di queſto gran-
de Edifizio, ſi oſſervano i quattro tondi
ne' peducci della Volta di mano di Dona-
tello, le due piccole porte del medeſimo,
in alcune nicchie San Lorenzo, Santo Ste-

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