Heron <Alexandrinus>, [Libro degli artifizii spiritali over di fiato]

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XXXVI.
Si fabrica ancora un vaso, che riceve il liquore, finche senza alcuna
interpositione v' è infuso, ma poiche una volta havrà cessato
di infondere non lo riceverà più, e si fa in questo
modo

Sia il vaso AB che habbia serrao il collo con il
tramezzo CD per il quale intromettasi la fistola ef che sia poco distante
dal fondo, ma che disopra esceda il tramezzo e quasi pareggi l'orlo
del vaso; circa il quale excesso si ponga un' altra fistola GH che lo
circondi, e sia da quello, e dal tramezzo tanto
distante, che basti al flusso dell' acqua e la
parte superiore de la fistola GH sia ricoperta con
una lametta ben saldata et il vaso habbia lo spi=
raglio K che riescha nel ventre suo.
Quando
dunque per il collo vi metteremo il liquore sen' anderà nel ventre
del vaso GHef uscendo fuori l' aria per lo spiraglio K, che se cessià
di versare, et il collo del vaso resti voto l' aria interrompera la conti=
nuato
dell' acqua, onde l' humor del GH cadendo anderà nel tramezzo;
perciò che la larghezza tral GH el ef deve esser tale che con la sua
gravezza il liquore ne cada.
Doppo che versandoci altro liquore l' aria
l' aria raccolta nella ef e nel GH non permetterà che entri nel vaso,
ma traboccando sopra all'orlo andera fuore

XXXVII.

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