Caverni, Raffaello, Storia del metodo sperimentale in Italia, 1891-1900

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1servò, sperimentò e speculò intorno alle proprietà naturali e agli
effetti della calamita.
La variazione della declinazione, al variare
delle latitudini, fu diligentemente osservata da lui, e a lui si deve
il primo concetto, benchè poi in pratica riuscisse inefficace, di ser­
virsi dell'ago magnetico a risolvere l'importantissimo problema delle
longitudini.
Lo spirito di Cristoforo Colombo si trasfuse poi negli altri na­
vigatori, che gli successero, specialmente italiani, i quali con rive­
rente amore, leggendo nel cielo, nel mare e nella terra le opere
ammirande della Natura, seppero investigarne il segreto magistero,
meglio di tanti filosofi non dediti a leggere altro che i libri.
Ame­
rigo Vespucci fu il primo a proporre i metodi astronomici per tro­
vare le longitudini; metodi che rimasero unicamente efficaci negli
usi dei navigatori, specialmente da poi che Giovanni da Empoli e
Filippo Sassetti ebbero sperimentato che i gradi della declinazione
magnetica non serbano alcuna regola di proporzione coi gradi dei
meridiani.
X.
Fra coloro che a osservare diligentemente e a investigare le
cause degli effetti naturali vi furono rivolti dall'esercizio dell'arte,
vuol essere commemorato principale fra tutti Leonardo da Vinci.

L'ingegno perciò del figliuolo di Ser Piero, e la speranza dei frutti
che si vedranno raccolti da lui nel campo delle scienze naturali,
non in altro si potranno meglio conoscere, nè da altro più sicura­
mente indovinare, che da quelle opere d'arte condotte da lui, e
nelle quali ritrova la Natura, con maravigliosa rassomiglianza, effi­
giato il suo volto.
Chi contempla, nel cartone di Adamo e di Eva,
lumeggiato di biacca quel praticello verdeggiante di un infinita
sorta di erbe, fra le quali vanno pascendo varie specie di animali,
o vi stanno a loro diletto; chi osserva in quel fico lo scortar delle
foglie e la veduta dei rami, e in que'palmizi le nervature che
s'aprono a formare la rotondità delle ruote, e le sottoposte vena­
ture e la minuta peluria dell'epidermide, dice: colui che ha fatto
un tal lavoro è senza dubbio o ha grande attitudine a diventare
un zoologo, un botanico.

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