Morelli, Gregorio, Scala di tutte le scienze et arti, 1567

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1alle coſe, & non a i concetti. MOR.
Ò bel modo di trattare.
Quello che uoi tra­
laſciaſte nella diuiſione de i principi, hora lo
hauete repigliato.
TOM. Per due cagio­
ni fui moſſo à tralaſciarlo: l'una perche io ſa
peuo che uoi hauendo la diuiſione de i princi­
pij compleßi hauereſte anco trouata quella de
gli incompleßi con il uoſtro acuto ingegno:
l'altra anco per iſpedirmene piu toſto.
Hora
ueniamo alla compoſitione de i teoremi, la­
quale medeſimamente incomincia coſi nelle ar
ti, come nelle ſcienze, ouero, almeno inco­
minciare può da qualunque ſorte di princi­
pio, ancora che nell'arte la compoſitione in­
cominci per lo piu da i principij dell'eſſere del
l'arte, & della cognitione in quanto à noi.
MOR. Queſta compoſitione dell'arte in quan
to à teoremi, io la stimo difficile, coſi nelle
ſcienze, come nelle arti, perche non ſo pun­
to uedere ſe alcuno habbia trattato facultà
alcuna ſecondo queſto ordine.
TOM. La
difficultà non leua la poßibilità, come uoi ſa­
pete, anzi eredo io che non ſia ſolo difficile,
ma difficilißima, perche è grandißima difficul­
tà à raccorre tutti i teoremi, diffinitioni, &
finalmente tutti i principij compleßi di una fa­
cultà.
Ma queſto ui baſti per hora in quan­
to ſi aſpetta a i principij, da quali incomincia

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