Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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9470DELLA FORZA DE’ CORPI e più deboli ancor ſaranno, ſe ſarà tenuto fermo
in n, e più ancora, ſe in @;
in tanto che allarga-
toſi l’ elaſtro fino in D, nulla ſarà degl’ impul-
ſi.
Dove voi potete facilmente intendere, che
quando l’ intervallo Cm foſſe eſtremamente pic-
colo, eſtremamente piccola ſarebbe anche la dif-
ferenza, che paſſerebbe tra gl’ impulſi in C, e
gl’ impulſi in m, e in tal caſo, traſcurandoſi que-
ſta differenza, ſi direbbe, che la preſſion dell’ ela-
ſtro foſſe per tutto l’ intervallo Cm ſempre egua-
le a ſe medeſima.
E lo ſteſſo ſimilmente può dir-
ſi riſpetto all’ intervallo mn, all’ intervallo no, e
a tutti gli altri, che ſeguono fino in D.
Inten-
do, diſſe quivi il Signor Marcheſe;
e ſe mal non
m’ appongo;
parmi, che quello, che voi avete
detto d’ un’ elaſtro ſolo, potrebbe ſimilmente dir-
ſi d’ una ſerie di molti;
però non vi ſia grave, che
io qui alcuna ne ſegni.
Come vi piace, riſpoſi;
et egli preſo il foglio, e ſegnatovi ſopra quattro
elaſtri, così incominciò:
ſe noi aveſſimo una ſe-
rie continvata, come queſta è, di quattro elaſtri
EFG, GHI, IKL, LMN, la cui natural larghez-
za foſſe EO;
et eſſendo dall’ una parte appoggia-
ta al muro immobile XY, foſſe dall’ altra pre-
muta da qualche potenza applicata al globo N,
che la teneſſe ferma, e riſtretta nello ſpazio EN, m’è
avviſo, che lo ſteſſo avverrebbe a queſta ſerie, che
all’ elaſtro ABC;
poichè eſſa pure premerebbe
continvamente il globo N con altri ed altri im-
pulſi, i quali ſarebbono tutti tra loro eguali;

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