Zanotti, Francesco Maria, Della forza de' corpi che chiamano viva libri tre, 1752

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9571LIBRO I. ſarebbono però più deboli, ſe la ſerie, allargataſi
alquanto
più, foſſe tenuta ferma in r;
e più an-
cora
, ſe foſſe tenuta ferma in s;
e più, ſe in t;
così che allargataſi la ſerie fino in O, diverreb-
be
la preſſion nulla.
E qui ſimilmente ſe l’ inter-
vallo
Nr foſse inſinitamente piccolo, infinita-
mente
piccola ſarebbe anche la differenza, che
paſſerebbe
tra gl’ impulſi in N e gl’ impulſi in r;

e
però, traſcurandoſi tal differenza, ſi direbbe,
la
preſſion della ſerie eſſere ſempre eguale a ſe
ſteſſa
per tutto l’ intervallo Nr;
il che pure po-
trebbe
trasferirſi anche all’ intervallo rs, et al st,
e
a tutti gli altri, che ſeguono fino in O.
Io non
credo
, che niente poſſa eſſer più chiaro.
Ma voi
intanto
dell’ elaſtro AC, et io della ſerie EN,
non
altrimenti abbiam ragionato, che conſideran-
dogli
come riſtretti, e tenuti fermi dai globi C
et
N.
Aſpetto, che mi diciate dei movimenti lo-
ro
, o comparandoli inſieme, o ſpiegandoli ſepa-
ratamente
.
Difficile impreſa, riſpoſi io, e da non
uſcirne
felicemente, ſarebbe quella di voler ſpie-
gare
ſeparatamente il movimento, e la ragione,
e
i modi di ciaſcuna ſerie, o ſia EN, o ſia AC;

che
già conſidero AC come una ſerie di un’ ela-
ſtro
ſolo.
Perciocchè la natura della elaſticità è
oſcuriſſima
;
et oltre a ciò ſecondo la varietà de
corpi
, e degli allargamenti loro è tanto varia, che
par
, che sſugga ogni legge.
E per l’ iſteſſa ragio-
ne
ſarebbe anche difficiliſſimo il comparare i mo-
vimenti
dell’ una ſerie coi movimenti dell’

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