Lorini, Buonaiuto , Le fortificationi, old version (312 p.), 1609

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                <arrow.to.target n="marg182"/>
              elle ſi poſſono per di ſopra ſicuramente coprire, con i legni pertrauerſo, e per longo ſoſtentati
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              ſopra derta
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              glia, & del tutto aſſicu
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              are i bombardieri venendoſi per di ſopra a riempire li vacui
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              di dette cannoniere, & fare vna trauerſa ſolida, doue non potranno eſsere imboccate, & li bom­
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              bardieri commodamente ſcopriranno, & difenderanno l'altezza, & la larghezza della foſſa, che è
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              tutto quel beneficio, che ſi deſidera dal fianco; mi reſta ſolo dirle d'intorno al ſecondo queſito, cioè
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              ſe la larghezza della piazza del fianco, non fuſſe largha più di ſette paſſi, ſe in tale ſpatio, ſi poteſ­
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              ſero fabricate li dua merloni per accomodarui tre pezzi d'artiglieria, doue dico di nò; ma ſi bene vi
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              ſi può farui ſtare li tre pezzi, come già ho moſtrato al Capitolo decimo ſeſto. </s>
              <s>CO. </s>
              <s>Conoſcendoſi
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              le cauſe delle ruine di tali difeſe, & traſmutando le materie cattiue in buone per formare queſti vo­
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              ſtri tnerloni, ſi potranno fare l'opere con molta facilità, & ſicurtà, ſi come è neceſſario fare in queſte
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              parti coſi importanti, doue conſiſte la difeſa della Fortezza. </s>
              <s>E poi che dalla ſperienza, & dalla co­
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              pia delle inuentioni, che debbon abbondare nello ingegnero militare, ne depende la ſicurtà di eſſa
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              difeſa, deſidero perciò ſapere ſe fuſſe bene fare alle bocche delle cannoniere i denti, come in molte
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              Fortezze ſi veggono, doue le palle tirateui dal nimico vrtando in detti denti, ſi fermino ſenza sbri­
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              ſciare dentro, & far danno a bombardieri. </s>
              <s>AV. </s>
              <s>La fattura de denti, che vengono fatti nelle boc­
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              che o gole delle cannoniere, è la più vana opera, che ſi poſſa fare, echi gli vſa fare, ouero approui per
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              buoni, moſtia di non hauere veduto gli effetti delle cannonate, cioè, delle palle nel battere la mura­
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              glia,
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              che ſe le haueſſe vedure non farrebbero alcuno fondamento nella reſiſtenza di eſſi denti, ne
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              meno haurebbe paura dello sbriſciare delle palle, perche quando pure la palla vi inueſtiſce dentro,
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              certa coſa è, che il dente anderebbe in pezzi, & quando da vna parte, o dall'altra eſſa palla vi colpi­
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              ſce, ſempre ella ne primi tiri ſi caccia o poco, o aſſai nella muraglia, ſenza far troppo sbriſciamento,
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              e tanto meno gli altri tiri, che ſeguono, che del tutto vi entrano dentro, ſe già il merlone da ogni par­
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              te non foſſe tagliato entro a vn ſaſſo viuo, che pochiſſimi ſe ne trouano, e però douendo eſſere la di­
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              feſa delle cannoniere fatta di terra, & di legnami, tanto più ſarà vana l'opera de detti denti. </s>
              <s>CO.
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              <s>Adunque ſe i bombardieri nimici ſono coſi ottimi cauadenti, non ſi dee ſtimare tal difeſa, e queſto
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              baſti per lo preſente Capitolo, ſeguendo il terzodecimo, doue volete, che in ciaſcuno di predetti
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              fianchi ſi faccia vna ſortita commoda, ſi che per la dirittura della ſpalla ſi poſſa diſcendere nella foſ­
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              ſa, che per lo commodo, & per lo beneficio de' difenſori, ſi dee molto lodare, eſſendo vna delle prin­
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              cipali commodità, che ſi faccia nella Fortezza, benche venga fatta con molta ſpeſa; laquale anco in
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              parte ſi potrebbe fuggire, e maſſime quella della muraglia, con che ſi fanno le ſtrade coperte, che
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              paſſano ſotto i terrapieni. </s>
              <s>In queſto modo, cioè, che dalla piazza del baluardo ſi diſcendeſſe verſo
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              la ſpalla, come nel baluardo, che vi moſtrai la giornata paſſata al Capitolo ottauo; ma per diſcender
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              poinel foſſo, giudico non poterſi fare il più commodo, ne il più coperto paſſo, che per l'aſceſa della
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              ſcala da voi fatta, benche io habbia ſentito lodare vna ſortita, che per la cannoniera vicino alla ſpal­
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              la ſi deſcendeua nella foſſa per vn ponte fatto di legname poſticcio, fermato ſopra traui fitti nel di­
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              ritto del muro per di fuori della gola del fianco, e molto facile da leuare, & da porre. </s>
              <s>Pure io vor­
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              rei, che le cannoniere fuſſero libere, e ſenza alcuno impedimento, ſi come ancora per neceſſità deo­
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              no eſſere le ſortite. </s>
              <s>AV. </s>
              <s>In quanto alle ſpeſe, che ſi fanno nelle ſtrade, & nelle ſortite, dico, che an­
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              cora a me piacerebbe molto il poterle fuggire, doue però ſi poteſſe fare ſenza danno della Fortezza.
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              <s>Ma facendo in eſſa alcuna parte difettoſa, e male inteſa per iſparagnare eſſa ſpeſa, ne potria ſucce­
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              dere la perdita delle altre bene inteſe, ſi come auerrebbe, fabricandola conforme al detto baluardo,
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              per vederſi chiaramente non poter'apportar quelle commodità, che ſi ricercano, e maſſime della
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              ſtrada nell'impedire la piazza; eſſendo anco neceſſario che vi ſia vn luogo coperto, e vacuo, accio­
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              che in tempo di pioggie poſſano ſtare al coperto non ſolo i difenſori di eſſo fianco, ma le monitioni
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              della poluere, & d'altro, per poterle operare, conforme al biſogno. </s>
              <s>Circa poi alla ſortita, dico, che
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              douendo ciaſcun membro del corpo della Fortezza eſſer perfettamente libero a poter far l'officio
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              ſuo, ſarà non ſolo neceſſario, che vi ſieno fabricati, ma che ancora poſſino eſſequir eſſo officio, ſenza
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              alcuno impedimento; e maſſime il fianco, e le ſortite; perche eſſendo l'vno l'occhio, e le braccia, e
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              l'altro le gambe di eſſo corpo, i quali impediti, ciaſcuno può giudicar quanta imperfettione appor­
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              terebbe alla lor difeſa, ſtante, che in vno ſteſſo tempo eſſi membri deono eſſequir tal loro officio,
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              cioè quando il nimico ſi auicina alla contraſcarpa, per far la trauerſa al foſſo, nella qual'opera la For­
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              tezza gli dee dare tutre quelle maggior difficuità, che ſi potrà, per fargli perdere il tempo da effet­
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              tuar tal'opera, dalla quale ne dipende la ſua principal ſicurtà; però trattandoſi di coſa di cotanta im­
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              portanza, e doue conſiſte la ſicurtà, & la perdita delle Fortezze, non ſi dee riguardare a ſpeſa, ma ſi
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              bene a quel fine, a che vien fatta tal'opera, cioè a poterſi difendere co'l tenere il ſuo nimico fuori del­
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              la foſſa, che principalmente ſi fa co'l mezo de' fianchi, e delle ſortite. </s>
              <s>CO. </s>
              <s>Quando l'opere ven­
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              gono bene eſſequite, le ſpeſe non deono eſſere di niuna conſideratione, maſſime eſſendo fatte da'
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              Prencipi, e per difeſa de' loro Stati, però ſeguirò il quartodecimo Capitolo, doue volete che ne fian­
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              chi de baluardi ſi faccino due piazze, come più volte s'è detto, queſte a me non pincciono, benche il </s>
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