Angeli, Stefano degli, Della gravita' dell' aria e fluidi : esercitata principalmente nelli loro homogenei

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973TERZO _agitatus concuſſuſque mercurius, iſque perpetim deorſum nitens,_
_defluat, &
ſubſidat, vt certa comperi experientia._
Di più, _nel n._ 7. narrando come faceſſe queſt’ eſperienza alzan-
do sù il Baroſcopio con’vna fune ſopra la Torre della Cat-
tedrale di Glaſquo, dice, che alzato in alto, calò dalla prima
altezza 5.
delle 32. parti d’vn dito; e di nuouo calato al baſ-
ſo, ritornò quaſi alla medema altezza.
E ſoggiunge, _Di-_
_xi ferè, quoniam procul omni dubio, Hydrargyrus ob ſuam puram_
_grauitatem inter aſcendendum plus ſubſedit, quam inter deſcenden-_
_dum, in tubo aſcendere potest_.
Queſta coſa non la potiamo in-
tendere;
cioè perche ſempre il mercurio non ſaliſca, ò di-
ſcenda alla medema altezza nel medemo luogo, ceſſata che
ſia l’agitatione;
perche ſalendo ad vna tal altezza per il mo-
mento, che li fà l’atmosfera, come hora è tenuto comu-
nemente, e V.
S. hà confeſſato _Dial. 2. pag_. 54. eſſendo che
queſto momento alle radici del monte, ò al piano della tor-
re è ſempre il medemo, pare anco che ceſſata l’agitatione,
debba reſtituirlo alla priſtin’altezza, e non ad vna minore.
_Ofr_. Così parmi che di neceſſità biſogna che ſegua Ne parmi
che queſto effetto poſſa attribuirſi alla grauità del mercu-
rio, come fà il Sig.
Sinclaro, perche douendoſi far l’equili-
brio trà la medema aria, e il medemo mercurio, non sò co-
fa habbia quì da fare la grauita;
e come poſſa farſi queſt’e-
quilibrio, ſe il mercurio non è il medemo, ma meno alto,
e minore.
_Mat_. Loro Signori fanno vna ſuppoſitione molto impropria,
e falſa.
Suppongono che ſempre il mercurio nel medemo
luogo ſaliſca alla medema altezza;
il che è falſiſſimo, e per
ragione, e per iſperienza.
Per ragione, perche ſalendo ad
vna tal altezza per la preſſione dell’atmosfera;
eſſendo che
queſta è ſempre varia, ed inconſtante;
varia anco, ed’incon-
ſtante biſogna che ſia l’altezza del mercurio.
L’eſperienza
poi è così manifeſta, che non vi è alcuno, che nari queſto
Fenomeno, il quale non auuertiſca queſto accidente.
Frà
li altri li nobiliſſimi Accademici del Cimento _nelli ſaggi di_
_varie eſperienze_ fatte alla preſenza di quel gran Mecenate
delle lettere dico del Sereniſſimo Prencipe Cardinal Leo-
poldo Medici, in più luoghi, ma principalmente _alla pag 26._

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