Cambiagi, Gaetano, L'antiquario fiorentino o sia Guida per osservar con metodo le cose notabili della città di Firenze, 1771

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1 e di sì grand'eccellenza, che non vi ha
lingua, che le ſue lodi poſſa baſtevolmente
ſpiegare; egli fu ancora nella Poeſia di ſqui-
ſitiſſimo guſto.
Vedonſi a piè dell'Urna tre
belle Statue di marmo, che rappreſentano
la Scultura, l'Architettura, e la Pittura in
atto compaſſionevole, e meſto: e ſopra l'Ur-
na, la teſta, ed il buſto di marmo del Buo-
narroti.
Fu queſt'opera fatta da tre maeſtri,
cioè Giovanni dell'Opera, Valerio Cioli, e
Batiſta del Cavaliere, del primo de' quali è
la Statua dell'Architettura, del ſecondo
quella della Scultura, e del terzo quella
della Pittura; e di lui è pure il Ritratto di
Michelagnolo.
Sono dipoi oſſervabili le me-
morie del dottiſſimo Antiquario Senator Fi-
lippo Buonarroti: e del famoſo Bottanico Pie-
tro Micheli.
Segue la terza Cappella, dov'è
dipinto da Giorgio Vaſari, Criſto quando
porta la Croce al Calvario: la quarta Ta-
vola rappreſenta l'Ecce Homo, ed è fattura
di Iacopo di Meglio.
Aleſſandro del Barbie-
re dipinſe la quinta, in cui ſi figura la Fla-
gellazione alla Colonna; la ſeſta dov'è di-
pinto Noſtro Signore quando fa Orazione
nell'Orto, è opera di Andrea del Minga;
appreſſo la quale è la Cappella de' Caval-
canti, ove ſi ammira ſcolpita in macigno la

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