Bianconi, Giovanni Lodovico, Due lettere di fisica al signor marchese Scipione Maffei, 1746

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98XC coſtantemente per tutte quattro le volte
che replicoſſi l’ eſperienza.
Non era in
quella notte intieramente ſereno il Cie-
lo, imperiocchè quinci e quindi nubi ſtrac-
ciate, che data avevano poche ore a-
vanti neve, in parte lo ricoprivano.
Spirava un Ponente alquanto forte, il
Barometro era all’ altezza di ventiſette
dita e ſei linee, ed il ſolito Termome-
tro era un grado e due decimi ſotto
del ghiaccio.
Queſte due oſſervazioni
adunque che io le do per eſattiſſime,
dovrebbero farci credere eſſervi qualche
divario tra la velocità del ſuono nell’
eſtate e nell’inverno.
Io credeva già finite le mie eſperien-
ze almen per allora, quando l’ acciden-
te mi fornì il comodo per farne un’ al-
tra.
Imperciocchè eſſendo io aſſai lieto
di avere trovata queſta allora inſperata
differenza, non voleva perdere alcuna

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