Tartaglia, Niccolo, Quesiti et inventioni diverse, 1554

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1N. Poniamo, eſſempi gratia, che li fanti, con li quali ſe deſidera di uoler ſormar el
rhombo ſiano.
320. dico, che ſi debbono partire in due parti equali, che de tal partinen
to ne uenira fanti.
160. per parte, & de l'una di queſte partiſe ne debbe far uno cuneo
ſecondo l'ordine datto nel quinto Queſito, el qual fatto ſi trouara auanzar fanti.
16.
(per le ragioni adutte nel detto quinto Queſito) cioe ui mancara fanti noue à compi­
re la detta ultima fila de tal primo rhombo, hor dico, che tal fila ſi debbe compire con
li fanti dell'altra mita, cioe pigliarne quelli fanti.
19. che ui manca, che nel detto primo
rhombo uenira à eſſer fanti.
169. & nell'altra parte uenira à reſtare ſolamente fanti
151. coni quali formandone l'altro rhombo, ſopra la ultima fila del primo, la qual ulti
ma fila ſara de fanti uinticinque, onde biſognara ſopra di quella aſſettaruene un'altra
fila de dui fanti manco, cioe de fanti uimitre, & di ſopra à quella de detti fanti uintitre
aſſettaruene un'altra de fanti uintiuno, & ſopra à quella de fanti uintiuno, un'altra
de fanti deſnoue, & ſopra à quella de fanti deſnoue un'altra de fanti dieciſette, & coſi
andar procedando ſempre con dui fanti manco, per fina à tanto che ſe peruenira alla fi
la dun fante ſolo (come di ſopra appar in figura) uero è, che ſi trouara in ultimo auan­
zar fantiſette, li quali il ſacente Sargente li aſſettara ſecondo il ſuo parere, & coſi con
tal modo, & ordine ſe potra redure in una ſimel ordinanza ogni grande eſſercito, &
potranno uoltarſe, & caminar facendo deſpalle fronte, & ſimelmente de qual ſi uo­
glia fianco. P. Io ue ho inteſo ottimamente, & chel ſia el uero, uoi uoleti primamen
te, che ſe aduertiſca, come chel primo cuneo ui à eſſer de una fila di fanti de piu del ſe­
condo, e pero eſſendo diuiſo lo eſſercito in due parti equali, & ponendo poi quelli fan­
ti deſnoue, che auanzano nella formation del primo cuneo, inſieme com quelli fanti.
160.
dell'altra mita fariano poi fanti cento ſettantanoue, delli quali uolendone poi formar
l'altro cuneo ſopra la ultima fila del detto primo cuneo, laquale ſaria ſolamente de fan
ti uintitre, & cominciando poi el ſecondo cuneo de fanti uintiuno (cioe per dui fanti
manco) & coſi andar procedendo (per duo fanti meno) per fin al compimento di que
ſto ſecondo cuneo, ne uenira auanzar fanti cinquantacinque, & uoi per far auanzar
men fanti uoleti, che quella ultima fila (imperfetta del primo cuneo, quala è ſolamente
di fanti deſnoue, che la ſe compiſca delli fanti dell'altra mita (cioe pigliando quelli fan­
ti noue che ui manca) il che facendo, & procedendo poi come di ſopra fudetto, inul­
tima ui uenira auanzar ſolamente fanti ſette, come di ſopra fu detto, et dapoiſotto giom
geti qualmente queſta figura rhombica ha quella poteſia, che ſe ritroua nelle ordinan
ze quadre di gente, ouer diterreno, cioe, che ella è atta à uoltarſe, & far de ſpalle from
te, & caminar etiam per queluerſo, & ſimelmente è atta à far da qual ſi uoglia fianco
teſta, uero è, che ui occorre in taiuerſi à douerſi reſtringer per un uerſo, & allargar­
ſe per un'altro, come medemamente, occorre anchora nelle dette ordinanze qua­
dre di gente, ouer di terreno. N. Non altro che queſto uolemo inferire. P. Adun
que ue ho inteſo, e pero al preſente non uoglio che procedamo piu oltra <21> queſta ſera.
QVESITO DECIMO FATTO DAL
medeſimo Signor Prior di Barletta.

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