1grande quanto l'altro veduto coll'Occhiale, e misurato quanto è dall'occhio
al cerchio visto coll'occhio libero, tante volte quanto questa distanza entra in
quell'altra, tanto aggrandisce l'Occhiale ” (MSS. Gal. Disc., T. CXXXIV, c. 3).
al cerchio visto coll'occhio libero, tante volte quanto questa distanza entra in
quell'altra, tanto aggrandisce l'Occhiale ” (MSS. Gal. Disc., T. CXXXIV, c. 3).
Così praticando il Viviani i metodi, che Galileo insegna nel Nunzio Si
dereo per misurare le piccole distanze, e quegli altri che avrà suggerito a
voce al suo discepolo diletto, e assai poco difformi dagli esposti da noi di
sopra nel paragrafo I; ritrovò quegli elementi, che scrisse di sua propria mano
in una Tavola de'moti de'Satelliti di Giove. “ Fere omnes Quatuor in eo
dem plano circuitus suos absolvunt, declinante a Jovis orbita gradibus 2, 54′,
moventurque ab ortu in occasum in parte Jovis a nobis obversa. Primus
omnium intimus distat a centro Jovis per semid. Jovis 5 2/3, periodum suam
perficit spatio dierum 1, 18h, 22′. Secundus a Jove distat per semid. 9 et
revolvitur 3d, 13h, 14. Tertius a Jovis centro distat per semid. Jovis 14 et
paulo amplius, et periodum perficit d. 7, h. 3, 42′. Quartus omnium exti
mus distat a centro Jovis per semid. 25 1/3, et revolvitur per d. 16, h. 3, 2′ ”
(ivi, T. CXXXIX, c. 17).
dereo per misurare le piccole distanze, e quegli altri che avrà suggerito a
voce al suo discepolo diletto, e assai poco difformi dagli esposti da noi di
sopra nel paragrafo I; ritrovò quegli elementi, che scrisse di sua propria mano
in una Tavola de'moti de'Satelliti di Giove. “ Fere omnes Quatuor in eo
dem plano circuitus suos absolvunt, declinante a Jovis orbita gradibus 2, 54′,
moventurque ab ortu in occasum in parte Jovis a nobis obversa. Primus
omnium intimus distat a centro Jovis per semid. Jovis 5 2/3, periodum suam
perficit spatio dierum 1, 18h, 22′. Secundus a Jove distat per semid. 9 et
revolvitur 3d, 13h, 14. Tertius a Jovis centro distat per semid. Jovis 14 et
paulo amplius, et periodum perficit d. 7, h. 3, 42′. Quartus omnium exti
mus distat a centro Jovis per semid. 25 1/3, et revolvitur per d. 16, h. 3, 2′ ”
(ivi, T. CXXXIX, c. 17).
Qualunque però si fosse l'esattezza di questi calcoli, ne'quali è nota
bile l'inclinazione del piano delle orbite de'Satelliti col piano dell'orbita di
Giove, il Viviani vi tornò poi sopra altre volte, ora ricorrendo ai moti me
dii, ora a nuove osservazioni dirette. Ne ebbe qualche varietà di resultati,
come può vedersi dalla traduzione delle Osservazioni intorno al mondo del
Gadroy, dove il Viviani stesso, ch'è il traduttore, destramente inserisce i
suoi nuovi numeri. “ Egli (Galileo) si accorse che la Prima delle gioviali,
cioè la più prossima al corpo di Giove è lontana dal di lui centro cinque
semidiametri e 50 minuti, e gli gira intorno in tempo di un giorno, ore 18,
28′, 35″, 33tʹ, 14qʹ. La seconda distante otto semidiametri e 50 minuti, e
compisce il suo corso in tre giorni e ore tredici 18′, 21″, 32tʹ, 20qʹ. La Terza,
che in apparenza è la massima delle quattro, è lontana dal centro di Giove
tredici semid. e 52 minuti, e termina il suo giro in sette giorni e due ore
27′, 25″, 57tʹ, 9qʹ. E finalmente la Quarta, cioè la remotissima e che appa
risce in grandezza la minima, ne è distante 24 semid. e 35′, e fa il suo in
tero periodo in sedici giorni e ore diciotto, minuti 7′, 12″, 21tʹ, 9qʹ ” (ivi,
T. CXLI, c. 202).
bile l'inclinazione del piano delle orbite de'Satelliti col piano dell'orbita di
Giove, il Viviani vi tornò poi sopra altre volte, ora ricorrendo ai moti me
dii, ora a nuove osservazioni dirette. Ne ebbe qualche varietà di resultati,
come può vedersi dalla traduzione delle Osservazioni intorno al mondo del
Gadroy, dove il Viviani stesso, ch'è il traduttore, destramente inserisce i
suoi nuovi numeri. “ Egli (Galileo) si accorse che la Prima delle gioviali,
cioè la più prossima al corpo di Giove è lontana dal di lui centro cinque
semidiametri e 50 minuti, e gli gira intorno in tempo di un giorno, ore 18,
28′, 35″, 33tʹ, 14qʹ. La seconda distante otto semidiametri e 50 minuti, e
compisce il suo corso in tre giorni e ore tredici 18′, 21″, 32tʹ, 20qʹ. La Terza,
che in apparenza è la massima delle quattro, è lontana dal centro di Giove
tredici semid. e 52 minuti, e termina il suo giro in sette giorni e due ore
27′, 25″, 57tʹ, 9qʹ. E finalmente la Quarta, cioè la remotissima e che appa
risce in grandezza la minima, ne è distante 24 semid. e 35′, e fa il suo in
tero periodo in sedici giorni e ore diciotto, minuti 7′, 12″, 21tʹ, 9qʹ ” (ivi,
T. CXLI, c. 202).
Nel Discorso intorno al mondo lo stesso Viviani torna a trattar de'Quat
tro pianeti medicei, e riporta gli elementi stessi delle Tavole da noi di sopra
riferiti: “ Grande in vero ed utilissimo a noi abitatori della Terra si è il
nuovo scoprimento de'quattro Pianeti fatto dalla più che lincea accortezza
del nostro Galileo, quali, in onore dell'eroica prosapia della casa reale di
Toscana, volle che si appellassero Stelle medicee, affinchè la memoria e la
fama di Essa godesse della vita e della sorte degli stessi Pianeti. Tre di
queste furono la prima volta osservate dal predetto Galileo il dì 7 Gen
naio 1610, nella prima ora della notte, e il quarto nel 14 dell'istesso mese,
e per molte osservazioni ch'ei vi fece, si accorse che giravano intorno al
detto Pianeta. Il più prossimo di tutti è lontano dal centro di Giove 5 2/3
tro pianeti medicei, e riporta gli elementi stessi delle Tavole da noi di sopra
riferiti: “ Grande in vero ed utilissimo a noi abitatori della Terra si è il
nuovo scoprimento de'quattro Pianeti fatto dalla più che lincea accortezza
del nostro Galileo, quali, in onore dell'eroica prosapia della casa reale di
Toscana, volle che si appellassero Stelle medicee, affinchè la memoria e la
fama di Essa godesse della vita e della sorte degli stessi Pianeti. Tre di
queste furono la prima volta osservate dal predetto Galileo il dì 7 Gen
naio 1610, nella prima ora della notte, e il quarto nel 14 dell'istesso mese,
e per molte osservazioni ch'ei vi fece, si accorse che giravano intorno al
detto Pianeta. Il più prossimo di tutti è lontano dal centro di Giove 5 2/3