Vitruvius, I Dieci Libri dell' Architettvra di M. Vitrvvio, 1556

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264245NONO.
Molte belle inuentioni ſono ſtate quelle di Cteſibio, & uoleſſe Iddio, che il tempo non ce le haueſſe rubbate. Noi eſponeremo la mente di Vitr.
con quella facilità, è breuità, che ſi puo in coſe tanto difficili. Lo analemma deſcritto di ſopra ſer à il modulo del noſtro horologio. piglia adun
que
la line a lacotomus bg.
& quella ſia il diametro d’una colonella fatta giustamente al torno, il circolo de i meſi r. c. g. ſer à la circonferen-
za
della colonella.
queſto diuider ai in 22 parti eguali nell’ ultima ſua circonferenza ſopra la teſta della colonella. & da ciaſcun punto della di
uiſione
laſcier ai cader à piombo longo la colonnella le linee fin’all’ altra teſta, queste diuiderano lo ſtipite della colonella in dodici parti eguali
deputate
à gli ſpacij de i dodici ſegni.
una di quelle linee, che cader à dalla teſta della linea lacotomus ſeruir à al principio del Cancro, l’altra,
che
cader à dall’ altra parte ſeruir à al principio del Capricorno.
tir ata poi una linea ſopra la teſta della colonnella in croce alla linea lacoto-
mus
una di quella linea, che cader à dall’ una delle teſte ci ſeruir à al principio del Montone, l’altra al principio della Bilanza.
ma le altre linee,
che
caderanno da gli altri punti ci ſeruiranno à i principij de gli altri meſi, come fanno le linee tirate ne i Cilindri.
Diſſegnerai anco uolendo
di
grado in grado le linee per ogni ſegno al modo ſopra poſto, piglia poi dallo analẽma lo ſpacio che è dallo a al n.
ſopra l’equinottiale & quello
1110 diuider ai in dodici parti eguali, il ſimile farai dello ſpacio dallo a al x.
& quelle parti ſiano trapportate nella colonnella ſopra le linee del Mon
tone
, &
della Bilancia. ſimilmente piglia dallo analemma lo ſpacio che é da y al K. & dallo ſ al g. che è quello isteſſo e partirailo in 12 parti
eguali
, &
quelle trapporterai dallo analemma alle linee del Cancro, & del Capricorno nella colonnella, ma quelle del Cancro comincierai à
ſegnar
dal baſſo, &
anderai all’inſu. & quelle del Capricorno ſegnerai al contrario dal diſopra al baſſo. il ſimile farai tirando nello analem-
mairaggi
de gli altri ſegni, &
quella parte de i diametri, che ſer à ſopra l’orizonte e a i. partirai in dodici parti, & quelle trapportera@ nelia
colonnella
alle ſue propie linee.
ſimilmente il reſtante de i diametri ſotto l’orizonte partir ai in dodici parti, & quelli trapporter ai, come le al-
tre
nella colonnella, &
tutti quelli punti delle diuiſioni fatte legherai con linee, queſte linee ſeranno le linee delle hore creſcenti per ordine, &
ſcemanti
ſecondo il corſo del Sole.
però le aggiugnerai i loro numeri di ſotto. & i caratteri, ò le figure de i ſegni celeſti, al ſuo luogo, come ſi
fa
ne i Cilindri.
Drizzerai queſta colonnella ſopra un piano, & con un perno nel mezzo centro dal baſſo la poner ai in un, foro di modo, che
la
ſi poſſa girare, ma prima circonder ai il piede della colonna con un cerchiello dentato à torno di 360 denti accioche ſtando la colonna dritta
2220 una ruota posta in piano dentata ſimilmente ogni giorno faccia, che la colonnella ſi moua un grado, ma la ruota piana ſera moſſa da un’altra
ruota
pur in piano da un dentello, che ne l’uno de capi del ſuo perno ſi pone, &
queſta ruota è gir ata da un’altra con pari denti, ma po-
ſta
in coltello &
è dentata in fronte, tal che ognuna di loro girerà una uolta il giorno, ſecondo che ſi mouerà il ſuo perno, ilqual perno hauen-
do
inuolta una fune dall’uno de i ſuoi capi hauera un ſecchiello riuerſcio, &
dall’altra un contrapeſo di peſo eguale. Ma il ſecchiello ſer à in
un
uaſo, nelquale u’entrerà l’acqua, che cader à giu da un’altro uaſo, &
coſi montando l’acqua, ſi ſolleuer à il ſecchiello, & il contrapeſo far à
girar
il perno, il perno girerà il Timpano ò la ruot@ in coltello, &
quella in coltello mouerà la ruota posta in piano, laquale con lo dentel-
lo
, che hauer à in capo del ſuo perno, dar à il mouimento à quella, che ogni giorno mouer à la colonnella un grado, &
coſi in capo l’anno la colon
nella
hauer à fatto un giro.
Ma per dunoſtrar le hore, egli biſogna temperar l’acqua in queſto modo.
Fa tornire due Mete ò coni di rame con diligenza, una dellequali ſi far à uota, & ſer à come femina, laquale nella ſua punta hauer à un foro ſottile
fatto
in un cauetto d’oro, ò d’una Gemma, l’altra Meta ſer à ſoda, &
come maſchio entrera nella femina, & hauer à attacca a una regola
3330 dritta nel mezzo dalla parte piu groſſa, laquale bauerà nel mezzo per longo una apritura, nella qual apritura, hanno ad entr ar alcuni cu
nei
maggiori, ò minori ſecondo il biſogno della car catura, ò tempra dell’ acqua.
Et la femina ſia accommodata in un ordimento, ò telaro di le-
gname
, come nella ſigura ſi uede;
& la regola, ò manico del maſcolo ſia retto, & gouernato da due registri, et cunei come il diſſegno d@nostra.
Siano poſte queſte Mete in modo, che dal di ſopra da un uaſo, che Vitr. chiama caſtello, ui cada l’acqua dentro, io dico, che ſel maſchio col poner
ui
de i cunei ſera alzato ſuori della femina, quanto piu d’acqua entrer à nella ſemina, entrando l’acqua con maggior impeto, tanto piu ne uſci-
di ſotto dal Cauetto in un uaſo per queſto apparecchiato.
Siche uolendo noi, che eſca piu acqua biſogner à ſegnar il cuneo, ò porui uno mag
giore
, ò aggiugnerui de gli altri di modo, che la isteſſa regola attaccata al maſchio lo leui piu, ò meno ſecondo il biſogno, l’acqua adunque diſcen
dendo
in un uaſo alzer à uno ſecchiello riuerſo, ſu ilquale poſer à una regola ò uerga mobile, dallaquale uſcir à una figurina, che uoltata uerſo
le
hore diſſegnate nella colonnella alzandoſi, &
abbaſſandoſi ſecondo la tempra dell’acqua, dimoſtrer à ogni giorno le hore, mentre la colon-
nella
dar à uolta un grado ogni di.
Et quando i giorni comincier anno à declinare, non ſi piglier a piu l’acqua dal castello, ma ſi apriranno le
4440 Mete che ſaranno in ſondo del uaſo per lequale con i loro cunei accommodati al diſcreſcere de i giorni uſcir à l’acqua del uaſo, &
attaccan-
do
il ſicchielio al capo del contrapeſo, &
il contrapeſo à quello, che era attaccato il ſecchiello per lo calar dell’acqua nel uaſo il ſecchiello ſi
abbaſſer
à &
la figurina ancor lei ſe uenir à abbaſſando & moſtrer à l’hore, & i gradi de i ſegni di giorno, in giorno, come e detto di ſopra. Et
inuero
è bella inuentione, conoſciuta dal Marcolino, &
ci dimostra molte belle coſe, come parer à àchi ne far à la proud.
L’altra forma di horologio è bellißima, & molto artificioſa, & utile alla dimoſtratione delle coſe celeſti, & ſi fa in queſto modo, & é diuiſo
queſto
trattamento da Vitr.
in due parti, l’una è la compoſitione dello horologio, l’altra è la tempra dell’acqua, ſimilmente la compoſitione
dello
horologio è diuiſa in due parti, Puna è la deſcruttione delle hore, l’altra è la deſcrittione del Cielo, &
Zodiaco, la deſcrittione delle
hore
è preſa dallo analemma, ma Vitr.
non inſegna à che modo, ſimilmente ancho egli non ce inſegna il modo di deſcriuere il cielo, & il Zodia
co
, però partitamente to eſponerò ſecondo, che io la intendo.
Lo analemma adunque ſi piglia dalla sfera poſta in piano con ragione di proſpet
tiua
, ſecondo, che ſi deſcriue una tauola dello A ſtrolabio.
Il modo é queſto. Sia fatto un circolo a b c d. in quattro parti da due diametri diui-
5550 ſo, Queſto circolo rappreſenta il tropico del Capricorno, dentro delquale ſi ba à formare, &
lo equinottiale, & il tropico del Cancro, iquali
circoli
ſono minori per ragione di proſpettiua, perche noi ſe imaginamo di tener l’occhio noſtro nel polo oppoſto al noſtro, &
guardar uerſo
il
noſtro polo:
certo è che il circolo del Capricorno ci uerr à prima incontro, dapoiuerr à l’equinottiale, & in fin il tropico del Cancro, & an
cho
il tropico del Capricorno ci parer à maggiore, perche ſi ueder à ſotto maggior angulo, &
per eſſer piu uicino all’occhio, & il tropico del
Cancro
ci parer à minore, &
per eſſer piu lontano ſi ueder à ſotto angulo piu stretto, & coſi l’equinottiale ſer à maggiore del tropico del Can-
cro
, &
minore del tropico del Capricorno per le iſteſſe ragioni, & queſto ſi deue auuertire, perche è coſa bella, & ſecreta, per formare adu-
que
l’equinottiale, egli ſi piglia la declination del Sole dal punto b uerſo la a.
& ſi ſegna al ſuo termine il punto f. dalquale ſi tirano due linee l’u
na
al centro e.
l’altra al punto c. & doue la linea f c. taglia la linea b d. che in queſto caſo è la linea meridiana, ſi fa punto b. & allargata la ſe-
ſta
dal centro e, al punto b.
ſi fa un circolo, ſh K z. ilquale ci ſerue per lo equinottiole, & la doue la linea f c. taglia l’equinottiale, ſi fa il pun-
to
i, &
dal punto i al punto K ſi tira una linea, la doue ella taglia la linea b d. ſi fa il punto l, & allargata la ſesta dal centro e al punto l. ſi fa
6660 un circolo, che ci ſerue per lo tropico del Cancro, &
coſi hauemo tre circoli due tropici, & uno equinottiale. biſogna poi ſegnari l’orizonte
à
queſto modo, piglia la eleuatione del polo, che qui ſer à 45 gradi nella quarta K b.
dello equinottiale cominciando à numerare dal punto K. et
dal
punto della eleuatione, che ſer à m.
per lo centro ſi tiri una linea alla parte oppoſta nell’equinottiale, & doue ella termina ſia ſegnato n. da
poi
dal punto K al punto n ſia tir ata una linea, &
doue quella taglia la linea b d. ſia ſegnato ò ſimilmente dal punto K ſia tirata un’altra linea
per
lo punto m, che paßi fin alla linea b d.
prolongata, & la doue ella tocca la linea b d ſi ſegna p. & tra lo p & lo o ſi troua il mezzo ſopra
la
linea p b d &
iui ſi ſegna q. & allargata la ſeſta dal q allo o, ſi fa dentro del circolo del Tropico del Capricorno una parte di circolo r o t.
queſto è l’orizonte obliquo. Dapoi per ſegnar le hore ſi partono tutti gli archi de i circoli fatti di ſopra l’orizonte ciaſcuno in dodici parti
eguali
, &
coſi gli archi di ſotto in dodici parti, & per la regola di trouar il centro de i tre punti ſi legano inſieme i punti de i tropici, con i
punti
equinottiali, i primi con i primi, i ſecondi con i ſecondi, &
coſi per ordine. & à queſto modo ſeranno ſegnate le hore, lequali Vitr. uuole
che
ſiano fatte di uerge di rame, perche ſotto di eſſe ui ha da andare un Timpano, che ba il Zodiaco, &
il Cielo diſſegnato, però accioche ſi ue
7770 da di ſotto, è neceſſario far queſte uirgule, i cui quadretti io ho adombrati, perche s’intenda, che ſono tagliati, e forati.
Dapoi queſto egli ſi
fa
un Timpano, &
ſe gli dipigne ſopra le Stelle & il Zodiaco, queſti ſimilmente è preſo dalla rete dello Aſtrolabio, & ſi fa in que@to modo for
maſi
un’ altro piano con i tre cerchi fatti di quella grandezza, &
con quella ragione di prima poi egli ſi piglia lo ſpacio di mezzo tr a il pun-
to
b.
& il punto x. ſopra la linea b c d. & iui poſta la ſeſta, & allargatta fin al punto x. ſi fa un circolo, questi ci rappreſenta la uia del Sole.
Eccliptica nominata, ſopra laquale s’hanno à porre i gradi de i ſegni, ilche ſi fa in queſto modo, partirai lo equinottiale in parti 360

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