Cataneo, Girolamo, Opera del misurare di M. Girolamo Cataneo Novarese libri II : nel primo s'insegna a misurar, e partir' i campi ; nel secondo a misurar le muraglie, imbottar grani, vini, fieni, e strami ; col liuellar l' acque, & altre cose 'necessarie a gli agrimensori

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[Item 1.]
[2.] OPERA DEL MISVRARE, DI M. GIROLAMO CATANEO NOVARESE LIBRI II. NEL PRIMO S’INSEGNA A' Miſurar, & partir’ i Campi, NEL SECONDO A MISVRAR LE MVRAGLIE, imbottar Grani, Vini, Fieni, & Strami; col liuellar l’Acque, & altre coſe neceſſarie a gli Agrimenſori. LIBRO PRIMO.
[3.] IN BRESCIA APPRESSO FRANCESCO, ET PIE: MARIA DI MARCHETTI FRATELLI.
[4.] AL MAGNIFICO SIG. GIO. FRANCESCO NICOLINI, DA SOVERE. SIG. MIO HONORANDISS.
[5.] TAVOLA DELLA PRESENTE OPERA.
[6.] A LETTORI, GIROLAMO CATANEO.
[7.] PROEMIO DELLA PRE-SENTE OPERA.
[8.] PRIMA DIFFINITIONE.
[9.] SECONDA DIFFINITIONE.
[10.] TERZA DIFFINITIONE.
[11.] QVARTA DIFFINITIONE.
[12.] QVINTA DIFFINITIONE.
[13.] SESTA DIFFINITIONE del corpo.
[14.] Hauendo fin qui eſpoſto quelle diffinitioni, ſarà a ba-ſtanza, per l’altre in quel modo, che ſono poſte da Eucli-de ſenza aggiungerui alcuna dichiaratione, con-cioſiache talmente da ſe ſono chiare, & fa-cili, che non hanno biſogno d’eſſere eſpo-ſte; Seguiròa ragionare di quelle coſe che alſcopo, & particolar noſtro s’appartengono.
[15.] DELLE RAPPRESENTATIONI DE NVMERI DEL MISVRAR LE TERRE.
[16.] LIBRO PRIMO.
[17.] RAPPRESENTATIONE GEOMETRICA, perche cauezzi, fia cauezzi fanno quarti di Tauole.
[18.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE CA- uezzi fia braccia, fanno mezi piedi.
[19.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE cauezzifia oncie fanno meze oncie.
[20.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE CA- uezzo fia punto, fanno mezo punto.
[21.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE braccia fia braccia, fanno oncie.
[22.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE braccia fia oncie fanno punti.
[23.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE braccia fia punti, fanno atomi.
[24.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE oncie fia oncie, fanno atomi.
[25.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE oncie fia punti fanno minuti.
[26.] RAPPRESENTATIONE, PERCHE punti fia punti fanno momenti.
[27.] PRIMO ESSEMPIO, DEL MOLTIPLICA-re la larghezza, con la lunghezza del quadrangolo rett’angolo: per hauere la ſua ſuperſicie d’vna pezza diterra.
[28.] Prima Figura.
[29.] PRIMA RAGIONE, DELLA prima figura.
[30.] Seconda Figura.
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20PROEMIO. de i ſopra detti; Concioſia che con l’intelletto ſepara leco
ſe, ch’egli conſiderà, dalla materia ſenſibile dal moto, e da
qualunq;
alteratione; che ſe bene l’eſſere della quantità è
ne corpi naturali, nondimeno con l’intelletto le conſiderà
ſenza materia, è ſenza gli accidenti ſenſibili.
Ilperche nel
le diffinitioni delle quantità, &
de gl’accidenti, i quali ſono
conſiderati dal Geometra, non ſi piglia nome alcuno, il qua
le non ſi poſſa imaginare ſenza concetto ſenſibile, onde
non ſi fà mentione di moto, di tempo, di leggierezza, di
grandezza, di caldo, di bianchezza, ò d’altri ſimili acci-
denti.
Et quantunq; le diffinitioni, & i principij della Geome-
tria ſiano intelligibili, &
aſtratti da i ſenſi; nondimeno ſi ac-
commodano ancora nella Aſtronomia, nella perſpettiua,
nella mecanica, &
nella filoſofia naturale; & per il mezo lo-
ro ſi prouano le propoſitioni in ciaſcheduna di queſte ſcien-
ze, doue ſitratta delle grandezze, &
delle figure, delle linee,
delle ſuperficij, e de’ corpi ſoggetti al moto, &
alla materia
ſenſibile, ſicome chiaramente ſi vede, non ſolo in infiniti
luoghi appre ſſo di Ariſtotile;
ma ancora d’altri Filoſofi.
Hora ſe altre ſcienze ſi ſeruono de i principij della Geo-
metria contemplatiua;
quanto più a me ſarà lecito di vſarli
in queſta opra di Geometria prattica?
Et come da la pratti-
ca è nata la Geometria ſemplice, &
aſtratta, & dalle coſe oſ-
ſeruate nel cotidiano vſo del miſurare ha ella hauuto il ſuo
principio, coſi è coſa ragioneuole che eſſa accommodi ſe
medeſima alla prattica, come a quella, a cui è obligata.
Nacque la Geometria appreſſo gli Egittij per coſi fatta oc-
caſione, il Nillo ciaſcun’anno l’eſtate creſciendo l’acqua
inondaua le campagne dell’Egitto, &
confondeua i confini
&
termini loro; per ilche erano conſtretti ogn’anno di nuo
uo miſurare i termini, per poter ſapere qual fuſſe la parte
ſua, talmente dal frequente vſo del miſurare l’ingegno di
quegli huomini a poco a poco riduſſe l’arte in quella

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