Berga, Antonio, Discorso della grandezza della acqua e della terra, 1579

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              ria & dalla forma non ſia principio attiuo, la
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              quale però non ha in queſta ragione luogo alcuno.
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              <s>Etuſando Aristotile della geometrica proportio­
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              ne ſi può attribuire alla quantita ancora de gli
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              elementi. </s>
              <s>ſi come uiene ſcritto d'Ariſtotile nel li­
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              bro ſecondo della generatione al testo
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              37.
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              & piu
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              oltre, doue inſegna eſſere gli elementi ſecondo la
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              quantita frà loro compar abili, ſi come ſono ſecon
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              do la uirtù & qualità loro. </s>
              <s>il che l'eſempio che
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              ſoggionge l'afferma. </s>
              <s>con dire che il ſenſo giudichi
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              non eſſere uguale la mole de gli elementi, poiche
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              l'acqua ſia della terra maggiore, ſi come l'aria è
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              maggiore dell'acqua, & il fuoco de l'aria: il che
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              ſe ſaranno inſieme par agonati etiamdio ſecondo
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              le parti dimostra, ſogiungendo eſſere poßibile, che
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              di uno pugno d'acqua ſe ne producano ſei di
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              aria, percioche la prima materia ſia la miſura
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              della quantita maggiore & minore, con laquale
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              ſi miſurano l'acqua & l'aria: con che paſſando
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              piu auanti, gli par agona ancora ſecondo le quali­
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              tà loro. </s>
              <s>A che uorrei che haueſſe auertito il Pico
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              lomininel ſudetto capo. </s>
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              <s>Et perche nel capo undecimo riſponde alle auto­
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              rita di Strabone & d'altri delle quali
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              intendia
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              mo ſeruirſi, ſarà bene che paßiamo alle riſpoſte del </s>
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