1ne naturale ne violento, è ſi laſcia mouere dal Cielo in giro,
alquale egli obediſce ſenza neſſuna reſiſtenza: ſi ripoſa adun
que il fuoco ſotto la Luna: inquanto, che egli non ſi muoue
col ſuo natural moto, in alto: ne al baſſo, col moto violento,
ſi ripoſa in vna quiete, à queſti due moti contraria, ſe bene egli
con ſomma obedienza, ſenza reſiſtenza neſſuna ſi laſcia tirar'
dal Cielo in giro.
alquale egli obediſce ſenza neſſuna reſiſtenza: ſi ripoſa adun
que il fuoco ſotto la Luna: inquanto, che egli non ſi muoue
col ſuo natural moto, in alto: ne al baſſo, col moto violento,
ſi ripoſa in vna quiete, à queſti due moti contraria, ſe bene egli
con ſomma obedienza, ſenza reſiſtenza neſſuna ſi laſcia tirar'
dal Cielo in giro.
LION. No no non piu con queſte ſottigliezze; accio
che la noſtra non ſia la predica del piouano Arlotto, rattaca
te rattaccate il filo, che gia rompeſte, che noi non vi intendia
mo, à dirloui in poche parole.
che la noſtra non ſia la predica del piouano Arlotto, rattaca
te rattaccate il filo, che gia rompeſte, che noi non vi intendia
mo, à dirloui in poche parole.
FILOG. Rattacchiſsi, ſe coſi vi piace. A le anime de
corpi celeſti da gli elementi ſagliendo, dico, che il primo mo
tore (il quale è lo Iddio de Filoſofi) prima muoue il Cielo
ſtellato, come fine amato, e deſiderato da ſe ſteſſo, poi muo
ue le anime de gli altri corpi celeſti inferiori, come fine ama
to, e deſiderato da loro: ne puo il primo motore amare altro
che ſe ſteſſo, perche eſſendo in lui l'amato, e l'amante vna me
deſima coſa, ſe egli amaſſe coſa, à ſe ſteſſo inferiore, diuerreb
be l'eſſenza ſua à ſe ſteſſa inferiore, e mancherebbe da l'eſſe
re diuino, il che dir'non ſi debbe in neſſun modo: è queſto pri
mo motore amato dalle anime celeſti inferiori, non in virtù
della propria natura loro, ma in virtù della natura del mede
ſimo primo motore, perche ſe le anime inferiori amaſſero il
primo motore in virtu della loro propria natura, l'eſſenza lo
ro non dependerebbe dalla prima eſſenza diuina, ma ſi reſte
rebbe ſenza neſſuna altra dipendenza, che da ſe ſtezza, però
ſarebbe l'eſſenza delle anime inferiori, quello che è la prima
eſſenza, coſi reſterebbeno tutte le anime celeſti di pari per
fettione nella loro eſſenza, e natura, il che ageuolmente ſi
pruoua, perche eſſendo l'atto dello amare loro l'iſteſſa lor'
natura, ſe l'atto dello amare, colquale l'anime inferiori ama
no il primo motore, non depende, ne anche la lor' natura de
pende, ſe ella non depende, ella ha tanta perfettione, quanta
corpi celeſti da gli elementi ſagliendo, dico, che il primo mo
tore (il quale è lo Iddio de Filoſofi) prima muoue il Cielo
ſtellato, come fine amato, e deſiderato da ſe ſteſſo, poi muo
ue le anime de gli altri corpi celeſti inferiori, come fine ama
to, e deſiderato da loro: ne puo il primo motore amare altro
che ſe ſteſſo, perche eſſendo in lui l'amato, e l'amante vna me
deſima coſa, ſe egli amaſſe coſa, à ſe ſteſſo inferiore, diuerreb
be l'eſſenza ſua à ſe ſteſſa inferiore, e mancherebbe da l'eſſe
re diuino, il che dir'non ſi debbe in neſſun modo: è queſto pri
mo motore amato dalle anime celeſti inferiori, non in virtù
della propria natura loro, ma in virtù della natura del mede
ſimo primo motore, perche ſe le anime inferiori amaſſero il
primo motore in virtu della loro propria natura, l'eſſenza lo
ro non dependerebbe dalla prima eſſenza diuina, ma ſi reſte
rebbe ſenza neſſuna altra dipendenza, che da ſe ſtezza, però
ſarebbe l'eſſenza delle anime inferiori, quello che è la prima
eſſenza, coſi reſterebbeno tutte le anime celeſti di pari per
fettione nella loro eſſenza, e natura, il che ageuolmente ſi
pruoua, perche eſſendo l'atto dello amare loro l'iſteſſa lor'
natura, ſe l'atto dello amare, colquale l'anime inferiori ama
no il primo motore, non depende, ne anche la lor' natura de
pende, ſe ella non depende, ella ha tanta perfettione, quanta